Ciao Julio,
da ex portiere e tifoso dell’Inter mi sento in dovere di scrivere questa lettera. Mi chiamo Teo e ho solo 20 anni e ancora tanto da vedere e scoprire sul calcio ma l’annuncio del tuo addio al calcio giocato è qualcosa che non passa inosservato e mi lascia un magone. Il tuo addio all’Inter è stato tra i più brutti e per me nessuno potrà imitare le tue gesta. Sei entrato in punta di piedi e hai conquistato il cuore di tutti i tifosi e hai dimostrato il tuo valore conquistando la maglia da titolare.
Il portiere non è un ruolo per tutti. Sei sempre lì, da solo, abbandonato ai tuoi pensieri e alle tue preoccupazioni. Quando si fa goal, esulti da solo, quando lo subisci, anche se non dovessi aver colpe, sei quello guardato da tutti. Non sanno cosa significa proteggere quei pali e grazie a te, l’ho capito un po’ di più. Subire un goal è come un umiliazione, un aver fallito nel nostro dovere e tu Julio, per me non hai mai fallito. Non hai fallito sul tiro di Mario Gomez agli ottavi di Champions, non hai fallito in quella stagione un po’ tormentata per te e tutti gli altri. Non hai fallito perché tu caro Julio Cesar ci hai sempre messo il cuore, quella maglia era cucita sulla tua pelle.
Durante questo anno ci sono stati tanti addii: da Lahm a Totti, da Pirlo a Xabi Alonso. Ma il tuo ha un sapore diverso perché tu sei diverso. Non sei stato una persona, un calciatore, un portiere, per noi sei stato un superiore: Julio Cesar l’acchiappasogni. Mi hai insegnato che anche gli esseri umani possono volare, mi hai insegnato a rialzarmi, sempre. A provarci in ogni caso e di inseguire caparbiamente i miei obiettivi e sopratutto che non è la numero 1 a fare un buon portiere, perché tu lo sei stato anche con la 12.
Il tuo addio fa male, pensare di non poter più usare Julio Cesar su fifa o vederlo in qualche partita è brutto. Non smetterò mai di ringraziarti per tutto quello che hai fatto per l’Inter ma sopratutto per il valore aggiunto da supereroe. Un giorno quando i miei figli mi chiederanno se i supereroi esistono, io racconterò di Julio Cesar. Farò vedere un video bellissimo dove c’è una compilation di tue parate con “m’abituerò” di Luciano Ligabue in sottofondo. È un video che mi accompagna in ogni momento dell’Inter.
Ti ringrazio ancora una volta acchiappasogni. Sei il numero uno dei numeri uno. “Io ho visto un uomo piangere per l’Inter”.
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