“Disfatta al Paschiero” non è il titolo di un film dalla trama bellica, ma bensì quello conferibile alla tragicommedia andata in scena oggi nello stadio del Cuneo durante un match di Lega Pro. Gli 11 giocatori della squadra di casa hanno affrontato la compagine del Pro Piacenza composta da soli 7 giocatori ( un ottavo è giunto soltanto in seguito per via del documento d’ identità smarrito). Il risultato? Un 20-0 che sa di umiliazione per il calcio italiano, più che per gli ospiti.
Ma se il computo totale delle reti messe a segno è quello che desta maggior stupore a prima vista, approfondire la questione creerà un profondo senso di sdegno. La squadra emiliana è scesa in campo con soli ragazzini aventi un età compresa tra i 17 e i 19 anni. Il giovane capitano Cirigliano è stato addirittura investito del ruolo di allenatore per l’ occasione. Il resto della società, dallo staff tecnico ai restanti tesserati, era assente ed ha dato continuità al proprio sciopero a causa del mancato pagamento degli stipendi.
Data la triste situazione economica, il Pro Piacenza aveva già mancato i tre appuntamenti di campionato precedenti e alla quarta assenza avrebbe rischiato l’ esclusione dalla competizione. Per tale motivo, negli scorsi giorni si era scatenata una vera e proprio caccia per tentare la “furbata” e scendere in campo con un numero di giocatori necessario ad evitare la massima punizione.
L’ esito di tale stratagemma è apparso sotto gli occhi di tutti nel pomeriggio di quest’ oggi. Una società come il Cuneo , che a sua volta non sta vivendo una stagione tranquilla a causa delle penalizzazioni, ha fatto il proprio dovere mettendo in ridicolo un’ incolpevole insieme di ragazzini. Ma l’ accaduto, certamente, provocherà degli strascichi. Come tuonato dal presidente della Federcalcio Gravina “Sarà l’ ultima farsa”.
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