“La 10 di Totti? Mai”: rifiuta categoricamente quella maglia | Tifosi arrabbiati con lui

La maglia che fu del capitano per eccellenza della Roma, al centro di un dibattito: c’è chi ha detto no alla 10 di Francesco Totti.
Non ci si annoia a Trigoria nonostante al centro sportivo della Roma si lavori a ranghi ridotti, tra infortunati (Pellegrini, Renato Sanches, Dybala e Kumbulla, senza dimenticare Abraham) e nazionali con le rispettive squadre dei propri paesi.
Mourinho ha iniziato a preparare il lunch match del 22 ottobre (in diretta su DAZN, ZONA DAZN e SKY), quando all’Olimpico arriverà il pericoloso Monza di Palladino. Ovviamente senza i nazionali e con diversi Primavera aggregati con i giallorossi che sono rimasti.
Ne ha approfittato il CEO della Roma, Lina Souloukou, per farsi conoscere un po’, a margine della presentazione dei 25 candidati che si contenderanno il Golden Boy 2023: “Scusate, non parlo ancora bene l’italiano, ma per dovere culturale devo provare a farlo. L’importanza nel reclutamento dei giovani è evidente, fondamentali nel calcio di oggi”.
Il CEO giallorosso ostenta fiducia per il club, impreziosito dai suoi tanti giovani, alcuni portati in prima squadra, altri ceduti alla ragion di stato: “Il talento è la base ma il lavoro che c’è dietro è fondamentale“.
Cito ad esempio Zalewski, che ha vinto questo premio, e Bove, che è stabilmente in prima squadra. Ma anche le cessioni che hanno generato un ricavo importante per il club.
Caso Rui Patricio e Pinto at work
Tanto per non farsi mancare mai nulla, ecco un caso alla Lautaro Martinez. Il portiere della Roma sta vivendo da protagonista un contenzioso a Leiria: avrebbe denunciato il suo vicino, un medico, per aver costruito illegalmente una piscina adiacente a degli appartamenti di proprietà dell’estremo difensore lusitano.
Anche Tiago Pinto è indaffarato e fa parlare di sé, soprattutto in ottica mercato. Tre gli svincolati sul taccuino del GM giallorosso: Jerome Boateng (che non ha superato il provino con il Bayern), Phil Jones (allenato da Mourinho allo United) e una vecchia conoscenza del calcio italiano, Shkodran Mustafi. Ma chi ha alzato più di tutti i toni in questo periodo di sosta è stato Nicolò Zaniolo.

Zaniolo torna a parlare della Roma
La ferita non è stata ancora rimarginata, torna a far male se nomini la Roma a Nicolò Zaniolo. “Sono deluso, nomi non ne faccio perché le guerre mediatiche non mi piacciono, ma le cose potevano finire diversamente”.
Ecco il retroscena su Francesco Totti, che accende un atavico dibattito: “Non avrei mai accettato la maglia numero 10 di Totti – continua l’Azzurro, sempre in una intervista fiume su Repubblica – ti mette una pressione addosso che non serve. Il mio esempio? Kakà”.