Juventus-Real Madrid 0-3: troppo Real e soprattutto troppo Cristiano Ronaldo, bianconeri al tappeto, eliminazione ormai quasi certa

Ennesimo indiscutibile trionfo per il Real Madrid, Juventus surclassata sotto tutti gli aspetti.

E’ essenzialmente il telegramma di questo match.

Da una partenza razzo ad un’altra: 2 occasioni nei primi 8 minuti contro il Milan-la seconda delle quali aveva portato al primo gol del match-gol subito invece dopo appena 3 minuti alla primissima occasione dei madrileni.

Il tutto con l’incubo di Cardiff che si ripropone, proprio ciò che Max Allegri non si auspicava alla vigilia. Le disattenzioni difensive non son mai qualcosa di buono, ma meno che mai contro la formazione di Zinedine Zidane, e soprattutto contro lui, l’immenso Cristiano Ronaldo, ogni centimetro scoperto è potenzialmente letale, regola fissa, e riconfermata implacabilmente dalla zampata del portoghese che apre le marcature dopo soli tre minuti, dimenticato a centro area dalla retroguardia bianconera, già colpevole di essersi persa Isco scattante sulla fascia sinistra, troppo concentrata su Marcelo che, nonostante 2 avversari juventini in pressing, riesce a servire lo spagnolo sulla fascia.

Si rivedono insomma problemi pressoché identici a quelli della finale dello scorso anno per i bianconeri, disordine difensivo con mancate coperture laddove dovrebbero esserci, scarsa pressione sui portatori di palla, posizionamento difensivo poco adatto a giocare d’anticipo, difetti che, uniti di contro alla ormai ben nota tendenza offensiva del Real di fare avanzare alcuni fra i suoi più talentuosi palleggiatori sulla fascia in modo da aumentare la superiorità numerica contro gli avversari, porta a un mix perfetto per il crollo verticale subito dagli juventini.

Padroni di casa che comunque ci provano a scuotersi dopo il primo gol, e a dire il vero per tutta la prima frazione di gioco reggono bene e potrebbero pareggiare in diverse occasioni. Buon dialogo fra uno degli ex di turno Gonzalo Higuaìn e Rodrigo Bentancur-in campo al posto di un Claudio Marchisio non al meglio-con il giovane centrocampista a verticalizzare per il Pipita il quale gli restituisce il favore chiudendo il triangolo ma la conclusione dell’uruguagio ex Boca Juniors non è un granché.

Sempre Higuaìn, forse il migliore e più volenteroso dei suoi, tiene alte le speranze sfiorando clamorosamente il pari con un tocco in spaccata volante di destro su cui è prodigioso Keylor Navas. L’argentino si ripeterà anche nel recupero, a giochi ormai fatti, con un bel destro da fuori, ma è ancora il portiere avversario a vincere il duello.

In questa fase la Juve sembra volenterosa e decisa a non mollare il colpo, ci prova addirittura Mattia De Sciglio con una discesa sulla fascia da grande terzino, ma nessun risultato sperato. E il gap di pericolosità è evidente in modo imbarazzante, con i madrileni che con pochi tocchi fan correre i brividi sulla schiena a Buffon e compagni, vedasi azione a 10’ dalla fine del 1° tempo, con Isco che tocca per Benzema il quale fa da sponda per Toni Kroos la cui bomba di destro da fuori quasi spacca la porta a Gigi battutissimo-la stessa porta della traversa di Calhanoglu contro il Milan, potrebbero doverla sostituire a breve…

La nota peggiore per i bianconeri è sicuramente Paulo Dybala, proprio lui, uno dei più attesi, rovina tutto proprio nella serata in cui la sua verve avrebbe potuto essere estremamente utile, comportandosi più da ragazzino dell’oratorio che da professionista affermato e strapagato qual è, prima con una simulazione per l’appunto assai infantile in area avversaria, poi entrando in quel modo con il piede alto sull’avversario-Dani Carvajal-come un qualunque giovincello malandrino, e l’arbitro turco Cakir-lo stesso della finalissima persa dai bianconeri nel 2015 contro il Barcelona, ndr-non gliene fa passare, giustamente, nessuna delle due, ammonendolo in entrambe le occasioni e facendogli così beccare la prima espulsione della sua carriera in bianconero.

Anche nella ripresa ad onor del vero i padroni di casa non si danno subito per vinti, e danno anche l’impressione di poter essere in grado di sfruttare qualche spazio lasciato dagli ospiti ormai sbilanciati, ma appunto, rimangono solo impressioni. Anche quando, a risultato ormai acquisito, ci prova anche un Cuadrado lanciato in campo alla disperata da Allegri, coadiuvato addirittura da Giorgio Chiellini-un altro che, notoriamente, non si tira indietro quando crollano gli schemi-in una incursione in area che meriterebbe sorte migliore, e obiettivamente si può dire che la Juve almeno un gol lo meriterebbe.

La  situazione però è ormai fuori controllo per i bianconeri, con il Real ormai padrone del campo e soprattutto con quel Cristiano Ronaldo che non si contiene più, la sua rovesciata-per qualcuno ‘bicicletta’- è divenuta virale online nel tempo di un battito di ciglia, e non c’è dubbio che diventerà una delle immagini simbolo della storia della UEFA Champions League-esattamente come quell’indimenticabile gol che regalò al Real la coppa nel 2002, segnato proprio dall’attuale allenatore madridista Zinedine Zidane-sicuramente un’apprezzabilissima prodezza, ma ancora una volta si evidenziano i limiti bianconeri, tutta l’attenzione rivolta sull’autore dell’assist Carvajal, tanto che CR7 avrebbe anche il tempo di prendersi una pausa caffè prima del suo numero fenomenale.

Fonte “Facebook”

Numeri fenomenali, anzi, al plurale, il portoghese ormai frantuma tutti i record: questa doppietta lo porta a quota 120 gol in 153 presenze nella massima competizione europea – anche se qualcuno ancora contesta, attribuendogliene 1 di meno, segnato nei preliminari ai tempi del Manchester United-14 in 10 presenze in questa edizione-nessuno prima d’ora ci era riuscito-a segno per la decima gara consecutiva-anche qui è il primo-già a quota 39 gol in stagione, in 36 presenze, infine continua il suo feeling contro la Juve e contro Buffon, 9 gol in 6 sfide contro entrambi contemporaneamente, fra cui la bellezza di 3 doppiette.

E il bello è che il bottino potrebbe essere anche più ampio per CR7, che di gol ne sfiora almeno altri 3, nell’imbarazzante lassismo di una retroguardia bianconera mai così arrendevole-è un fatto quasi più unico che raro vedere Buffon far spallucce e allargar le braccia ma al contempo sorridendo amaramente, come a dire che davvero non c’è proprio nulla da fare.

La serata nera è suggellata dal gol definitivo di un altro dei propulsori madridisti, Marcelo, il cui dialogo con il solito-manco a dirlo- Ronaldo è perfetto e produce il triangolo che chiude il match, con la difesa bianconera del tutto tagliata fuori e il brasiliano che fulmina Buffon in uscita.

Il fatto che la Champions dei bianconeri finisca qui è pressoché una certezza, il return match si prospetta solo una formalità.

Questa Juve non si fa mancar proprio nulla-in negativo ovviamente-: sconfitta più pesante di sempre allo “Stadium”- mai i bianconeri avevano perso con 3 gol di scarto nell’impianto di proprietà, in nessuna competizione- e seconda sconfitta europea nel fortino-la prima curiosamente 5 anni fa pressoché esatti, Aprile 2013, e curiosamente sempre ai quarti di Champions, ma di ritorno, il Bayern Monaco anche allora allenato da Jupp Heynckes bissò il 2-0 dell’andata e volò verso le semifinali, avrebbe poi trionfato.

Una sconfitta che, senza dubbio, fa riflettere sul reale potenziale del calcio italiano a livello internazionale.

Ancora una volta, un plauso a Cristiano Ronaldo, confermatosi, qualora ce ne fosse ancora bisogno, uno dei più forti di tutti i tempi, applaudito dallo sportivissimo pubblico dello Stadium.

Giusto dare meriti anche a Zidane: da quando è arrivato, il Real è una macchina pressoché perfetta.

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