Razzismo Kean: solo l’ennesimo caso di una lunga serie, la polizia indaga.
Moise Kean è solo l’ennesima vittima di un ignoranza che purtroppo sembra non scomparire mai. In Italia siamo abituati ad episodi del genere e sebbene predichiamo amore e rispetto, la situazione non cambia mai.
Cosa ben peggiore è quando la negligenza e la noncuranza di chi dovrebbe quantomeno salvare il salvabile vengono alla luce. Questo è sicuramente il caso del presidente cagliaritano Giulini e di Leonardo Bonucci.
Il primo ha definito i vari “buu” rivolti all’attaccante della Juventus, come “non razzisti”, catalogandoli come la semplice reazione del pubblico ad un’esultanza provocatoria che se l’avesse fatta Bernardeschi o qualche altro calciatore bianconero, sarebbe arrivata lo stesso.
Il secondo invece, a sorpresa di tutti, ha dichiarato che la colpa per i buu razzisti è da dividere “50 e 50”, tra Kean e i tifosi cagliaritani. Le polemiche e gli insulti, nei confronti del difensore bianconero, non sono ovviamente mancati, molti infatti lo hanno criticato per non aver difeso adeguatamente il compagno.
Nel frattempo, tra polemiche e chiarimenti, indaga anche la Questura di Cagliari. Infatti la Digos del capoluogo sardo sta cercando di ricostruire quanto accaduto prima, durante e dopo la partita tra i rossoblu e i bianconeri.
Attraverso la visione delle immagini televisive e delle telecamere dello stadio, gli inquirenti cercheranno di capire la provenienza dei buu razzisti e del lancio di fumogeni in campo prima dell’inizio del match.
Infine si cercherà di identificare anche il ristretto gruppo di tifosi cagliaritani che, prima della partita, ha cercato lo scontro con un gruppo di tifosi juventini che si trovava in un bar.
In giornata dovrebbe arrivare la sentenza per il Cagliari che, a quanto pare, se la caverà semplicemente con una multa salata da pagare.
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