Juventus News: mercato stellare, dominio in Italia, crescita in Champions ma la Supercoppa Italiana…

La Juventus è la squadra più forte d’Italia. Su questo non ci sono dubbi ed i bianconeri lo hanno dimostrato con un primato in Serie A non senza problemi ed un primato nel girone di Champions League conquistato nonostante qualche mezzo passo falso.

Nel primo importantissimo appuntamento della stagione, la Supercoppa Italiana, però la Vecchia Signora ha dovuto arrendersi al Milan dei giovani ai rigori dopo l’1-1 dei tempi regolamentari. La sconfitta ha necessariamente fatto suonare numerosi campanelli d’allarme nella testa di Massimiliano Allegri.

E’ stato un inizio difficile ma comunque i numeri continuano ad essere dalla parte della Juve: andiamo quindi ad analizzare questo inizio di stagione dei campioni d’Italia.

Analisi Difesa Juventus

E’ sicuramente il reparto che rappresenta al meglio le problematicità della squadra. La premiata ditta BBC, ossia quel trio composto dai veterani Barzagli, Bonucci e Chiellini, si è ormai di fatto sciolta: i tre, insieme, sono scesi in campo soltanto 5 volte nell’arco di questa stagione complice una lunga, lunghissima serie di infortuni che ha coinvolto di fatto tutti e tre i pilastri della Nazionale.

In particolar modo il centrale ex Bari è quello che attualmente manca di più, quel jolly difensivo capace anche di impostare le azioni dal basso quando i centrocampisti sono marcati stretti.

Dietro di loro, per quanto concerne il discorso centrali, il mercato ha portato in dote un vero e proprio top player che, tuttavia, nonostante le ottime prestazioni fin qui fornite, non sembra essere destinato ad essere riscattato: stiamo parlando di Mehdi Benatia, che fino a questo momento è sceso in campo solo 10 volte senza convincere particolarmente Massimiliano Allegri.

Il centrale 29enne, arrivato in estate dal Bayern Monaco, ha subito anche l’esplosione di Daniele Rugani che, con il passare del tempo, si è imposto come prima alternativa assoluta ai titolarissimi anche nella difesa a 4.

Il classe ’94 è senz’ombra di dubbio la nota più lieta di questa prima parte di stagione: 3 gol, tanta sicurezza e prestazioni convincenti hanno fatto ricredere gli scettici. Certo, margini di miglioramento ce ne sono ancora ma l’ex Empoli può ritenersi molto soddisfatto, dopo i dolori della scorsa annata passata quasi totalmente in panchina all’ombra dei tre tenori.

Capitolo terzini: cercasi alternative, disperatamente.

Partiamo dalla corsia di destra. Dani Alves, arrivato a zero in estate dal Barcellona e presentato come assoluto top player, ha disatteso le aspettative con prestazioni che palesano tutti i suoi limiti difensivi e di adattabilità ad un calcio italiano lontano dalle sue corde e dal suo spirito carioca. La rottura del perone, inoltre, ne ha rallentato ulteriormente la crescita.

L’alternativa, l’unica, si chiama Stephan Lichtsteiner, eroe del periodo-Conte e che con Allegri è giunto in fase calante. Le problematiche circa il rinnovo (contratto in scadenza nel 2017) sembravano farlo allontanare già nel mercato estivo da Torino salvo poi farlo rimanere, sebbene ai margini del progetto. I risultati non convincono ancora.

Nella fascia opposta, invece, i problemi sono minori: Alex Sandro si è dimostrato inarrestabile, Evra fa gruppo ed accetta il ruolo da comprimario. Insomma, il caos non regna da queste parti.

Veniamo ai numeri: 14 gol subiti in campionato non sono pochi e palesano dei limiti, mentre i 2 in Champions League lasciano ben sperare. Il ricambio generazionale, però, deve arrivare ed anche in fretta.

Nota a margine per i portieri: Buffon è sempre una certezza non solo in campo ma anche nello spogliatoio, con buona pace del povero Neto che, anche quest’anno, sarà destinato ad accontentarsi delle briciole.

Analisi Centrocampo Juventus

Il centrocampo ha deluso. Nessuno escluso. Non ci sono scusanti: un inizio di stagione così titubante lo si deve quasi ed esclusivamente al reparto mediano, quello cruciale e più delicato.

Già, perchè paradossalmente quella zona di campo in cui, in estate, ha visto l’arrivo di Miralem Pjanic sembra essere sempre più orfana di quel Paul Pogba che a luglio ha salutato tutti e si è accasato al Manchester United.

Certo, il francese in Inghilterra non sta brillando come a Torino, tuttavia nella Juventus di oggi si sente la mancanza di un giocatore del genere: non è un caso che nel 4-3-1-2 con il bosniaco trequartista il terzo interno sia necessariamente Sturaro.

Venendo ai singoli, si è sentita l’assenza ad inizio stagione di Claudio Marchisio.

Il Principino, che stava recuperando dalla rottura del legamento crociato subita l’anno scorso contro il Palermo, al suo rientro ha avuto la prontezza di rimettere a posto parzialmente la situazione in cabina di regia, dopo gli esperimento Hernanes (sempre più fuori dal progetto e quindi in uscita, si vocifera verso Valencia) e Pjanic.

Già, proprio l’ex Roma è colui che ha più deluso nonostante i numeri parlino di un centrocampista che segna e regala assist a tutto spiano. Il suo problema, però, è di natura caratteriale, con un approccio alla partita troppo molle -mediamente- e che non ripaga i 40 milioni spesi per averlo. La sua crescita, tuttavia, per quanto lenta prosegue imperterrita.

In un’annata in cui i problemi fisici dilagano non ne ha di fatto ancora avuti Sam Khedira: il tedesco, il cui tallone d’Achille nel corso del tempo era proprio questo, è stato uno dei giocatori maggiormente impiegati da Allegri in questa prima parte di stagione. I risultati, manco a dirlo, sono stati ottimi. Una vera garanzia.

E’ una sorpresa in positivo, invece, Stefano Sturaro. Il centrocampista ex Genoa classe ’93, dopo un avvio ai box, ha sempre più conquistato consensi ritagliandosi uno spazio importante nelle rotazioni del tecnico toscano fino, di fatto, all’attuale titolarità.

Certo, i piedi non sono certamente fatati, ma l’attitudine al sacrificio, alla corsa, aggiunti ad una intelligenza tattica importante, hanno permesso al ragazzo di mettersi in mostra. Nella disfatta della Supercoppa Italiana è stato certamente uno dei migliori.

Non possono dire lo stesso le altre due riserve: Asamoah e Lemina, infatti, con il passare del tempo sembrano essere spariti dai radar. Per loro il futuro è incerto, ma un’occasione l’avranno comunque, con l’ultimo che, più del primo, sembra possedere dei margini di miglioramento per poter scalare le gerarchie.

Analisi Attacco Juventus

I 3 acquisti estivi sembravano poter far compiere a questo reparto il salto di qualità che avrebbe portato tutti in Europa. Così, al momento, non è stato.

Il reparto d’attacco ha visto, in estate, il ritorno di Cuadrado e gli arrivi di Gonzalo Higuain, pagato a peso d’oro, e Marko Pjaca, forse uno dei talenti più cristallini in giro per l’Europa.

I numeri, però, parlano di una zona del campo in cui i numeri non sono così positivi.

Partiamo dal bomber assoluto, quel Pipita che con i suoi 13 goals, domina la classifica marcatori dei bianconeri.

Le statistiche sono clamorosamente dalla sua parte e la sua qualità si palesa ad ogni partita, con giocate fenomenali ed una cinicità sopraffina, tuttavia la condizione fisica a dir poco imbarazzante con la quale si è presentato ad inizio stagione fanno compiere un passo indietro nell’analisi.

Dietro di lui c’è Mario Mandzukic. Non lasciatevi ingannare, questa volta, dai pochi gol messi a segno: solamente 5, conditi da 2 assist. Dietro di questi, però, c’è un lavoro incredibile fatto di corsa, recuperi e palloni sporcati agli avversari.

Il croato, di fatto, si è trasformato da rapace d’area ad attaccante completo, moderno e soprattutto funzionale. Tutto questo, però, a discapito di una fase realizzativa che, certamente, è meno lucida. Mandzukic rimane comunque una garanzia, volenti o nolenti.

Discorso diverso per Paulo Dybala, che di reti ne ha messe a segno 4 prima dell’infortunio che lo ha costretto ai box per qualche mese. La Joya è sinonimo di talento sopraffino: la sua assenza è pesata e non poco nell’economia della squadra ed il suo rientro non può che fare bene.

Resta da capire quanto tempo impiegherà a tornare in forma e quanta fiducia gli darà Allegri.

E’ in attesa di una chance Marko Pjaca, schierato con il contagocce prima della frattura del perone subita in Nazionale. Dagli sprazzi visti fino ad ora posso affermare con certezza che siamo davanti ad un potenziale fenomeno: riuscirà a rispettare le attese? Sinceramente me lo auguro.

Andamento In Campionato

Il primato non è in discussione per la Juventus. L’andamento nel campionato di Serie A dei bianconeri, partiti meglio rispetto all’anno scorso, è stato tuttavia piuttosto altalenante.

Le cause sono certamente legate ai numerosi infortuni, decisamente troppi, ma soprattutto ad un passaggio atteso quanto fisiologico dal 3-5-2 di contiana memoria ad un 4-3-1-2 che continua a non convincere del tutto.

Sono ben 42 i punti in classifica, con una partita in meno da giocare, ed un +3 sulla seconda della classe, ossia la Roma, che però ha disputato un match in più rispetto alla Vecchia Signora.

Insomma, i numeri non parlano di crisi e certamente la Juve non è una squadra che sta attraversando un periodo negativo, ma qualcosa sembra quantomeno essersi incrinato rispetto al recente passato.

Andamento in Champions League

Discorso leggermente diverso per quanto concerne l’andamento in Champions League. I bianconeri, il cui girone era ampiamente abbordabile, si è concluso nel migliore dei modi: primo posto con 14 punti, nessuna sconfitta e solamente 2 gol subiti.

Certo, gli avversari non erano irresistibili, con il Siviglia che si è imposto subito come seconda potenza del girone ed un Lione che ci ha messo il cuore salvo poi retrocedere in Europa League. La Dinamo Zagabria, invece, come ampiamente prevedibile, si è dovuta accontentare del ruolo di squadra materasso: per i croati pesa lo 0 sotto la voce dei gol realizzati.

La compagine di Allegri, comunque, può ritenersi soddisfatta del cammino europeo di quest’anno: agli ottavi arriverà il Porto in un abbinamento ottimo se consideriamo i pericoli scampati dai piemontesi. Quest’anno si può e si deve arrivare lontano.

Juventus: Cosa Funziona?

La squadra è forte e ricca di talento. Nell’immediato, dunque, i successi anche in quest’annata difficile e ricca di complicazioni, salvo clamorosi tonfi, arriveranno come nelle precedenti stagioni.

In ogni reparto, infatti, Marotta e Paratici hanno inserito giocatori esperti, forti e soprattutto in grado di poter far compiere un ulteriore quanto definitivo salto di qualità nel brevissimo termine.

Il passaggio alla difesa a 4, inoltre, è un passaggio quasi obbligato che Allegri ha gestito abbastanza bene e soprattutto con moderazione.

Un altro fattore importante riguarda i numeri: questa squadra, infatti, a dispetto delle -molto spesso ingiuste- critiche che ha subito, è in corsa su tutti i fronti e con una prospettiva mediamente rosea in ogni competizione.

Juventus: Cosa Non Funziona?

Nel calcio, purtroppo per la Juve ma per la gioia degli spettatori (compreso il sottoscritto il cui cuore è bianconero) non sempre un elenco sterminato di campioni permette risultati immediati.

Chiedere al PSG che, a dispetto dei milioni spesi sul mercato, non è ancora riuscito a fare la voce grossa in Europa.

Ecco, alla domanda: “Cosa non funziona nella Juventus?” direi proprio questo: tutti questi top players devono essere meglio amalgamati ed inseriti all’interno del gioco della squadra.

Ad Allegri l’arduo compito di sistemare una compagine che ha lasciato soltanto intravedere la forza di cui dispone. A livello tecnico-tattico, infatti, i bianconeri devono compiere un ulteriore salto di qualità.

Tra squadre al vertice da anni in Europa (Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco su tutte) non ce n’è una che giochi con due prime punte insieme; al contrario, gli allenatori vincenti preferiscono far scendere in campo un unico attaccante centrale -che nella Juventus sarebbe Higuain o Mandzukic- ed una folta schiera di trequartisti.

Il Pipita ed il croato, infatti, molto spesso si sono pestati i piedi e, comunque sia, l’attaccante della nazionale croata appare sprecato sull’esterno.

Tra le fila della Vecchia Signora, anche senza scendere sul mercato, gli interpreti ci sarebbero: Marchisio-Khedira davanti alla difesa e Dybala-Pjanic-Cuadrado sulla trequarti. Certo, un innesto o due è richiesto ma la base è senz’altro ottima.

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