Si aggiudica il Derby d’Italia una Juve non ottima, premiata dalla classica fortuna delle grandi.
Perché effettivamente di fortuna si deve parlare in questo caso, contro una ottima Inter che si presenta allo Stadium spavalda, coraggiosa, per nulla intimorita e anzi spregiudicata nel suo tridente offensivo che sembra premiare fin dall’inizio le scelte di Luciano Spalletti, con i suoi che attaccano fin da subito e creano la prima, pericolosissima palla gol della partita, con lo splendido aggancio al volo del sempre più incisivo Matteo Politano sullo strepitoso cross dalla lunga distanza di Joao Miranda, con il sopra citato ex Sassuolo che converge al centro e serve in area Maurito Icardi-ben notoriamente bestia nera per la Juve, 8 gol contro i bianconeri, suo bersaglio preferito, ma stavolta a secco- l’argentino nell’insolito ruolo di uomo assist fa da sponda per Roberto Gagliardini il quale non colpisce bene ciccando il sinistro con pallone che coglie il palo alla destra di un battutissimo Wojcech Szczesny che ringrazia.
E’ uno dei sintomi di una imperfetta fase difensiva dei padroni di casa che si manifesta in più occasioni, come qualche minuto più tardi quando ancora Politano domina la fascia destra e serve al centro Milan Skriniar che però manca di un soffio il pallone graziando i bianconeri, e nella ripresa quando Miralem Pjanic e Blaise Matuidi, a dire il vero non certo dei difensori, per poco non la combinano grossa in collaborazione, con il primo che cincischia troppo nella sua area di rigore servendo impropriamente il secondo il quale erra clamorosamente il banale disimpegno servendo ancora una volta Gagliardini, il quale, ancora una volta, dialoga in area con Icardi prima di venire stoppato in recupero da Leonardo Bonucci, una delle note positive della retroguardia bianconera, ma anche lui ancora non al meglio e troppo altalenante.
Coprono invece molto bene là dietro i nerazzurri, come nella prima occasione dei bianconeri, con l’ottimo intervento di Marcelo Brozovic che in area di rigore è provvidenziale sulla conclusione di destro a botta sicura di Rodrigo Bentancur, servito dalla sinistra dal solito, instancabile Joao Cancelo.
L’ex di turno è uno dei pochi elementi di continuità della manovra bianconera, sempre sul pezzo con le sue scorribande, autore dell’assist per il gol partita di Mario Mandzukic (in foto qui sotto).
Non si vede questa volta Cristiano Ronaldo, il fantasista portoghese pressoché non pervenuto al primo Derby d’Italia della sua carriera, si fa vedere solo per uno scialbo tentativo di bicicletta, curiosamente nella stessa porta nella quale aveva messo a segno l’oramai storico gol contro la Juve nei quarti di finale della scorsa edizione della UEFA Champions League, ma con esito ben differente.
Per quanto sembri incredibile, se il portiere della squadra vincente, il già sopra citato Szczesny, è risultato pressoché inoperoso, quello della squadra perdente ha fatto solo una parata, ma un grande intervento, decisivo Samir Handanovic nel primo tempo sul colpo di testa a botta sicura di Giorgio Chiellini su azione da corner.
La sensazione è che i bianconeri abbiano un pò volutamente sottovalutato l’impegno, probabilmente con la testa già all’ultimo impegno di Champions in casa degli svizzeri dello Young Boys, che vale il primo posto nel girone-che la banda di Max Allegri potrebbe vedersi sfilare dal Manchester United in caso non riuscisse a vincere a Berna e con contemporaneo successo dei Red Devils in casa del Valencia.
Di contro invece i nerazzurri ci han messo anima e corpo, ma non sembra rischino troppo a loro volta nell’impegno europeo, in casa contro il già eliminato PSV, dovranno piuttosto tendere un orecchio al match fra Barcelona e Tottenham, al cui esito è appeso il loro futuro internazionale.
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