Il procuratore della FIGC ritratta le accuse nei confronti del presidente juventino per i presunti legami con la n’drangheta per la questione legata alla compravendita dei biglietti dello “Juventus Stadium”.
Il procuratore della FIGC, Giuseppe Pecoraro, è stato riascoltato nella giornata di ieri dalla Commissione Antimafia sul caso che coinvolge il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, per i suoi presunti legami con la criminalità organizzata in merito alla questione della prevendita dei biglietti dello “Juventus Stadium”.
Pecoraro dunque, a distanza di un mese ritratta le accuse nei confronti del patron bianconero, chiarendo che Agnelli non ha mai avuto rapporti con la n’drangheta, ma ha confermato la vendita illecita dei biglietti a persone legate alla malavita. Le dichiarazioni del procuratore federale hanno voluto spegnere una volta per tutte le varie polemiche scoppiate nel mese scorso, con conseguente processo mediatico.
Alla fine Pecoraro ha aggiunto che lui è tenuto ad occuparsi soltanto della questione dei biglietti, poi se c’è stato un legame tra la società juventina e la n’drangheta lo dovrà stabilire la procura ordinaria. Riguardo la giustizia sportiva, toccherà al tribunale federale nazionale della FIGC e successivamente in secondo grado alla Corte d’appello federale, valutare o meno le interpretazioni di Giuseppe Pecoraro.
Vedremo se emergeranno nuovi elementi da qui in avanti, sperando che venga fatta luce in via definitiva su una questione non bella per il mondo del calcio e per un grande club come quello della Juventus.
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