Giocarsi il passaggio del turno contro il Barcelona non è l’ideale, e infatti la qualificazione agli ottavi di Champions League rimane in bilico per la Juventus dopo il pari senza gol contro i blaugrana.

I bianconeri, attualmente secondi a quota 8 punti, si giocheranno tutto nell’ultimo turno il 5 Dicembre in casa dell’Olympiacos già fuori da tutte le competizioni europee-ultimo con un solo punto- mentre i catalani di Valverde, a quota 11, son già certi del 1° posto.

Segnali di ripresa per la banda di Allegri, anche nel suo reparto più tribolato, la tanto bistrattata difesa che sembra aver trovato un attimo di quadratura proprio nel momento forse propizio, vale a dire contro una delle squadre con il più alto potenziale offensivo al mondo, seppur con l’insolita assenza dall’inizio di Messi-entrerà nella ripresa al posto dell’ex milanista Deulofeu.

La retroguardia bianconera gioca una delle sue migliori gare, chiudendo gli spazi a dovere contro una squadra appunto ben nota per la sua grande abilità di trovarli, gli spazi.

A prova della mancanza di sbocchi per i catalani il fatto che le loro occasioni arrivano soprattutto da fuori. Vedasi la loro chance più pericolosa del 1° tempo, con Rakitic che anche se fuori dal campo fa i complimenti a Buffon, sul campo non ci pensa nemmeno: in passato autore già di 2 gol contro l’estremo difensore bianconero, il croato tenta il tris con un calcio piazzato dalla lunga distanza che non trova deviazioni ma prende una traiettoria velenosa e va a stamparsi sul palo alla sinistra del portierone juventino. Arriveranno poi altri due calci piazzati, di Suarez prima e Messi poi, entrambi alti di poco.

A prova invece della solidità difensiva espressa dai bianconeri ciò che accade nel finale di gara l’occasione forse migliore per gli spagnoli, con un lancio lungo di Messi su cui pasticcia un Cuadrado ancora una volta incerto, lasciando campo aperto all’ex romanista Digne il quale tutto solo e con i suoi in superiorità numerica serve al centro dove però trova la ottima diagonale difensiva di Rugani che sventa la minaccia.

Per il resto la Juve gioca decisamente un buon match, come detto ben organizzata in difesa e come sempre volenterosa in fase offensiva, dove però il gol non arriva. A differenza di quella bianconera, la retroguardia blaugrana sembra meno organizzata, probabile frutto del gioco aperto degli ospiti.

Bene anche il centrocampo bianconero, con Douglas Costa e Matuidi ormai integratisi nel gioco.

In attacco segnali di ripresa da parte di Dybala, partecipe alle trame offensive bianconere e con un intesa apparentemente ritrovata con il connazionale Higuaìn-i media già parlano di HD, ovvio acronimo fusione delle iniziali dei due cognomi-le 2 occasioni più pericolose per i bianconeri, una per tempo, sono entrambe frutto del mancino della Joya, contro una squadra che per lui è un avversario molto particolare, squadra alla quale è stato accostato spesso, contro la quale ha segnato i suoi ultimi 2 gol in Champions-nel match di andata dei quarti della scorsa edizione, vinto 3-0 dai bianconeri allo Stadium-occasioni in entrambi i casi in tandem con un altro juventino autore di una ottima prestazione, Alex Sandro: nel 1° tempo il brasiliano serve al centro l’argentino che si incunea in area e spara un gran sinistro che fa correre più di un brivido ai blaugrana ma si spegne di poco alto, nella ripresa si propone un’azione pressoché fotocopia di quella che aveva portato al 2-0 nel sopra citato match di Aprile, con Alex Sandro a servire Dybala che dal limite dell’area lascia partire un sinistro velenoso su cui ter-Stegen compie un intervento prodigioso salvando di fatto il risultato, e condannando i bianconeri a un a dir poco infuocato trittico dicembrino, con il match decisivo in casa dell’Olympiacos che verrà in mezzo ai 2 big match di campionato contro le teste di serie Napoli e Inter.

Un plauso anche al pubblico dello Stadium, che ha dato una grande dimostrazione di civiltà e sportività, con la standing ovation all’uscita dal campo di Iniesta, indubbiamente un campione senza tempo.