Un Roberto Mancini molto motivato quello che si è presentato alla consueta conferenza stampa pre gara. Diversi i temi affrontati dal tecnico in vista dell’amichevole di domani contro gli USA: dalla buona prestazione di sabato contro il Portogallo e i tanti complimenti ricevuti, fino ad annunciare parte della formazione e i fattori da migliorare.

“Sono molto felice dei complimenti ricevuti dopo l’ultima gara. La cosa che più mi rende fiero è che a farceli non sono stati soltanto giornali o TV italiane bensì tecnico e calciatori del Portogallo, i quali mi hanno confessato che soprattuto ad inizio gara non sapevano cosa fare contrastarci.” Sulla gara di domani: “Lo stesso mi aspetto di vedere con gli USA. Voglio una squadra propositiva, focalizzata all’attacco e che tiene il pallino del gioco. Non dobbiamo fare l’errore di sottovalutare il match, andremo ad affrontare una squadra giovane, fatta di calciatori giovani e di grande qualità, Pulisic su tutti.” Sugli obiettivi futuri il tecnico sentenzia: “Ho sperimentato tanto e sto continuando a farlo. Bisognava trovare il bandolo della matassa per mettere su una squadra competitiva.Se continuiamo così, nei prossimi mesi andremo in Europa a giocarcela alla pari con tutte le altre.” 

Per quanto riguarda le scelte, poche saranno le conferme e tante le novità relative all’undici che scenderà in campo: “L’unica certezza che vi lascio è quella di Sirigu. Per il resto, avendo la fortuna di avere calciatori molto duttili, sono ancora indeciso. Verratti voglio rivederlo anche da mezz’ala, ma so che può fare anche il regista. Stesso discorso per Barella, Tonali e Sensi. Quest’ultimo solamente con il Sassuolo si è spostato a destra, ma è nato davanti difesa. In fase offensiva Lasagna parte avanti rispetto a Pavoletti e Kean.” A questi ultimi l’arduo compito di ridare all’Italia il gol che tanto manca: “Nel calcio funziona così: se non segni non vinci. Nelle ultime tre partite abbiamo avuto più di 20 palle gol, ma ci è mancata un po’ di fortuna. L’importante è creare i pericoli, poi i nostri bomber sanno come concludere bene l’azione, a partire da Immobile.”