Analisi Italia-Olanda 1-1: pareggio nel finale per l’Italia di Mancini, che saluta quindi con l’amaro in bocca queste 3 amichevoli del nuovo corso. Azzurri spreconi, e distratti nel finale di gara.

Bonucci (entrato a fine gara) saluta Van Dijk al termine della partita.

La gara fra le due grandi deluse e assenti dei mondiali 2018 in Russia fra Italia e Olanda si è accesa soprattutto nel secondo tempo, dopo un primo tempo di studio ma soprattutto di adattamento delle due squadre ai sistemi di gioco che i nuovi allenatori stanno cercando di insegnare ai giocatori.

Ancora note positive per Roberto Mancini dal reparto offensivo dove, a parte Berardi nella gara contro la Francia, tutti i giocatori chiamati in causa si sono comportati bene; nella serata di Torino è stato il turno di Simone Verdi che ha giocato benissimo, creato occasioni, ma anche sbagliato davanti la porta.

Il cinismo uno dei temi principali di Italia-Olanda,  cinismo mancato soprattutto ai nostri e che avrebbe potuto portare la nazionale italiana al vantaggio almeno di due reti per le tante occasioni create nel primo tempo.

Dopo l’ingresso di Zaza le cose non sono cambiate, non fosse per l’attitudine dell’attaccante del Valencia a credere ad ogni giocata e, così, mettendo la zampa in mezzo alla difesa olandese per realizzare il gol del vantaggio. Proprio quando sembrava che tutto stesse andando per il giusto verso, un’entrata abbastanza inutile di Criscito ha lasciato l’Italia di Mancini in dieci. Un intervento sicuramente da rosso (perché da ultimo uomo) ma secondo lo stesso allenatore italiano eccessivo per via della natura della gara (un’amichevole).

Da lì in poi gli Azzurri sono andati in apnea, un po’ per stanchezza, un po’ per mancanza di esperienza, e alla fine gli olandesi hanno trovato il pareggio su un piazzato, grazie al colpo di testa di Aké.

Tanti gli spunti positivi, ma anche quelli negativi, per l’Italia, che adesso va in vacanza, guarda da spettatrice i Mondiali, e si prepara alle gare di UEFA Nations League in programma a Settembre.