Incontro urgente con i dirigenti dell’Arabia Saudita: Roberto Mancini riceve la comunicazione | Pandemonio totale

La federazione saudita per niente contenta dell’inizio ciclo dell’ex commissario tecnico della Nazionale italiana. Mancini già a rischio.
La scorsa estate l’Arabia Saudita ha gettato il velo sull’ambizioso piano che va ricondotto in un vero e proprio investimento del paese sul calcio a livello economica, chissà se al posto di un petrolio che prima o poi diminuirà sensibilmente fino a finire.
Una strategia chiara, iniziata con Cristiano Ronaldo, pioniere di una nuova frontiera. Poi l’assalto a giocatori già belli che fatti, formati, in certi casi stelle di qualsiasi campionato, meglio se top. E ancora.
Contratti di breve durata, stipendi ben al di sopra della media europea. Il tutto con l’ausilio dell’ormai arcinoto fondo PIF, che si è preso il Newcastle in Premier, e nella Saudi Arabi Pro League ha quattro club che vanno per la maggiore: l’attuale capolista Al-Hilal, i campioni in carica dell’Al-Ittihad, l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo e l’Al-Ahli.
Il resto dei club, comunque, è in mano al governo saudita, che sovvenziona i club con il chiaro intento di rendere il campionato saudita uno dei più seguiti al mondo. Ma l’ambizioso piano non è rappresentato soltanto dall’acquisto di giocatori più o meno noti.
L’ambizioso piano del mondo arabo sul calcio
È un attacco totale al calcio europeo, perché non ci sono in ballo solo giocatori, ma anche allenatori. Per ora si sono trasferiti i portoghesi Jorge Jesus e Nuno Espírito Santo, l’inglese Steven Gerrard, ma l’intenzione è quella di alzare l’asticella.
È stato proprio Mourinho ad ammettere di aver ricevuto questa estate una “proposta indecente”, lo stesso Max Allegri ha incontrato emissari sauditi questa estate, rinunciando per il momento a una faraonica offerta, chissà per quanto. Poi ci si è messa la federazione, che ha iniziato il nuovo corso della Nazionale ingaggiando Roberto Mancini, campione della Premier League con il Manchester City e dell’Europeo con l’Italia. Ma qui la situazione si fa più complessa.

Il Mancio e una falsa partenza
Gli arabi, però, si aspettavano ben altra partenza del ciclo Mancini, preso per far crescere la nazionale saudita, che già al Mondiale in Qatar si tolse la soddisfazione di sconfiggere quell’Argentina che di lì a poco avrebbe vinto la kermesse iridata.
Il problema è che l’avventura del Mancio è iniziata con una pesante sconfitta contro Costa Rica, proseguita con una sconfitta di misura contro la più quotata Corea del Sud. Pari contro la Nigeria di Osimhen ma pessimo 3-1 contro il Mali, nell’ultima amichevole di Wembley. Inevitabile il confronto tra la federazione e l’ex cittì dell’Italia campione d’Europa: se non riuscirà a invertire la tendenza nelle prossime gare di qualificazione, Roberto Mancini sarà esonerato, una decisione clamorosa soprattutto se pensiamo al suo arrivo di pochi mesi fa, con tanto di mancato lieto fine con la nostra federazione.