Il ritorno dei Golden State ai massimi livelli

Golden State Warriors: un nome di una franchigia di pallacanestro che ha segnato gran parte dello scorso decennio, una squadra che nella stagione di NBA, la massima lega cestistica del mondo, è tornata a fare la voce grossa e a vestire i panni della grande favorita in vista dei playoff di fine stagione.

Anche per il modo scintillante con cui si disputano le partite, lo scorso quinquennio è stata un’era che passerà alla storia nel corso degli anni di NBA: Stephen Curry è anche recentemente diventato il miglior tiratore di sempre da tre punti nella storia del campionato americano, e si capisce bene come queste impronte siano destinate a essere ricordate. Ma ora andiamo a fare un riepilogo della storia dell’NBA nei dieci anni che vanno dal 2010 al 2020.

NBA: dal 2010 al 2020

Lo scorso decennio ha recitano in maniera evidente, come se fosse una cantilena, quali fossero i vincitori degli anelli NBA a fine stagione, ponendo l’accento su chi ha davvero segnato gli ultimi anni di NBA. Nel 2010 si chiude il biennio segnato dai Los Angeles Lakers, con il grande e compianto Kobe Bryant a vestire i panni del miglior giocatore del mondo cestistico in quegli anni. Il 2011 vede il trionfo dei Dallas Mavericks guidati da Dirk Nowitzki, prima del biennio segnato dai Miami Heat dove i panni di Kobe Bryant vengono presi proprio da un suo protetto come Lebron James, che passerà poi proprio nella squadra californiana dove ha militato per diversi anni Black Mamba. Nel 2014 sono i San Antonio Spurs, dove milita una leggenda dello sport come Manu Ginobili, a precedere l’inizio del dominio e dell’impronta dei Golden State Warriors.

Dal 2015, Kevin Durant, Stephen Curry e Klay Thompson conquistano per la franchigia bianca, gialla e blu ben tre titoli in quattro anni, inframezzati da una nuova e commovente richiesta di protagonismo da parte di LeBron James, che riesce a vincere l’anello nel 2016 con i Cleveland Cavaliers e nel 2020 con i Los Angeles Lakers.

Dopo un paio di anni appannati, ora la squadra dei Golden State Warriors guidata dal fenomeno generazionale Steph Curry, sta segnando la stagione NBA in corso, iniziata in autunno. Sono sicuramente in molti i pretendenti al trono di quest’anno, primi tra tutti i Milwaukee Bucks guidati dal fenomeno Antetokoumpo, insieme ai Lakers di LeBron James e a Brooklyn Nets di Kevin Durant, che per ora hanno però underperformato rispetto alle aspettative; anche gli esperti segnalano come coach Kerry e i suoi ragazzi abbiano diverse chance di tornare a sollevare il titolo cestistico più ambito al mondo.

Golden State trionferà nel 2022?

Toronto Raptors nel 2019, Los Angeles Lakers nel 2020 e Milwaukee Bucks nel 2021 hanno segnato tre anni in cui Golden State Warriors sono di fatto scomparsi brevemente dai radar, anche complici alcuni infortuni di troppo e di discreta gravità da parte dei principali uomini che hanno segnato e rivoluzionato la squadra nel quinquennio precedente.

Ora, però, la squadra sempre tornata più forte che mai. A dir la verità alcuni semi erano già stati piantati nella scorsa stagione, dopo che l’annata 2019-2020 era andata di fatto perduta nella sua totalità, e soprattutto nella scorsa sessione di mercato, con l’arrivo di giocatori esperti come Iguodala, Bjelica e Porter, a fronte di alcune partenze dolorose ma giudicate necessarie da parte di giovani come l’italo-americano Nico Mannion, Oubre, Paschall e Bazemore, finito ai rivali di Los Angeles, sponda gialla.

Le annate altalenanti dei Warriors e il loro desiderio di non mollare

Dopo annate molto altalenanti e con troppi stop, in questa stagione gli Warriors si sono ritrovati di nuovo con una panchina lunga e con un rendimento costante di altissimo livello. A impreziosire la poesia nuovamente ritrovata è arrivato anche il ritorno in campo di Klay Thompson, uomo fondamentale per la squadra nonostante l’infortunio al ginocchio nel giugno 2019 e al tendine d’Achille destro nel novembre 2020. Se sia lui che Wiseman ritroveranno la giusta e graduale centralità nel quintetto insieme a Draymond Green, Curry e Wiggins, allora c’è il rischio che i Golden State Warrios possano davvero arrivare fino in fondo.

Ormai giunti a metà stagione, i Golden State Warriors sono al comando di diverse statistiche riguardanti entrambe le conference, soprattutto quelle circ le azioni difensive e il maggior differenziale di punti conquistati nell’arco della stagione. Insieme ai Phoenix Suns , autentica rivelazione della stagione 2020-2021 giunta fino alla finale persa contro un giocatore straordinario come Antetokoumpo, stanno guidando le classifiche e tutte le statistiche della Western Conference, con ben trentuno vittorie conquistate su quarantadue partite stagionali. Una ritrovata centralità, un ritrovato entusiasmo, un coach che continua a dirigere al meglio la squadra e giocatori tornati sulla cresta dell’onda: da Curry a Green, fino all’ultimo ritrovato Thompson, Golden State Warriors è di nuovo pronta a stupire.

Carlo M.

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