Dal 10 al 15 gennaio 2017 andrà in scena in Cina una nuova competizione per nazionali, che vedrà coinvolte la nazionale ospitante e Croazia, Islanda e Cile
La rivoluzione di Gianni Infantino alla FIFA continua tra idee rivoluzionarie e introduzioni di nuove innovazioni. Il prossimo passo ufficiale è allargare il numero delle squadre partecipanti ai Mondiali a 48 nazionali, che si affronterebbero in una sorta di play-off al termine della stagione dei campionati nazionali per accedere alla fase a gironi.
Dopo la VAR, cioè la Video Assistant Referees, i cui esperimenti si stanno dimostrando assolutamente fondamentali per la giusta assistenza agli arbitri di fronte ad alcune situazioni particolari di gioco, il presidente della Fifa sta valutando anche l’introduzione del quarto cambio durante i tempi supplementari, l’utilizzo di sistemi GPS e la possibilità di cambiare i regolamenti attorno al problema dei fuorigioco, che potrebbe essere applicato solo negli ultimi 16 metri, cambiando radicalmente la tattica moderna.
In estate, però, una delle prime decisioni prese da Infantino fu quella di dar vita ad una nuova competizione, la China Cup, che andrà in scena dal 10 al 15 gennaio 2017 appunto in Cina. L’obiettivo è espandere il calcio a livello globale e farlo crescere soprattutto in una nazione in via di sviluppo calcistico, come appunto quella cinese.
A prendere parte al torneo saranno anche i sudamericani del Cile, vincitori delle ultime due edizioni di Copa America, Croazia e Islanda, grandi protagoniste e sorprendenti rivelazioni dell’ultimo Europeo in Francia, oltre ovviamente al paese ospitante.
Il regolamento della China Cup, competizione organizzata dalla Fifa, ovviamente impone l’accettazione da parte dei club nazionali di fronte alle convocazioni dei giocatori decise dai commissari tecnici. Ciò, significa che qualsiasi giocatore convocato dovrà rispondere alla chiamata della propria nazionale.
La China Cup si disputerà praticamente quasi in contemporanea con la Coppa d’Africa, motivo di grande sconforto per i club nazionali, che vedranno tantissimi giocatori assenti per un paio di mesi. Per questo, quindi, molto probabilmente si chiederà ai selezionatori delle nazionali coinvolte nelle due competizioni di usare buonsenso.
L’ideale sarebbe che i ct di Cina, Croazia, Islanda e Cile convochino solo i giocatori provenienti dagli stessi campionati nazionali, sfruttando il periodo di sosta della Chinese Super League, Prva HNL, Úrvalsdeild e Primera Division, che saranno appunto ferme.
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