Max Verstappen e i tantissimi fan che lo seguono e lo sostengono in giro per il mondo possono fare i salti di gioia. Questa mattina, infatti, i canali ufficiali della Formula 1 hanno ufficializzato il rientro in calendario del circuito di Zandvoort, che ospiterà il Gran Premio d’Olanda. Non è ancora chiaro al posto di quale evento Zandvoort dovrebbe subentrare; gli indizi, divenuti sempre più forti lo scorso weekend, inducono a pensare all’addio del Gran Premio di Spagna di Barcellona, dato che i rumors sulla collocazione in calendario parlano del mese di Maggio, come primo GP europeo della stagione.

L’ultima edizione di questo Gran Premio risale al 1985, con il contatore rimasto fermo a 30 edizioni. La prima edizione risale al 1952, con vittoria (e hat-trick) di Alberto Ascari su Ferrari, a segno anche nell’edizione successiva, nel 1953. Dopo il 1955 (successo di Juan Manuel Fangio su Mercedes), Zandvoort torna in calendario nel 1958 e, ad eccezione del 1972, ospita continuativamente il Gran Premio d’Olanda fino al 1985.
Così Chase Carey, CEO della Formula 1, si esprime in questi termini nel comunicato ufficiale della Formula 1: “Siamo davvero contenti di annunciare che la Formula 1 sta per tornare a correre nei Paesi Bassi, sulla pista di Zandvoort. Sin dall’inizio della nostra permanenza in Formula 1 abbiamo detto che volevamo correre in nuove sedi, pur rispettando le radici storiche dello sport in Europa. La prossima stagione avremo una nuova gara cittadina, che si terrà ad Hanoi, capitale del Vietnam; e, come detto, torneremo dopo 35 anni d’assenza a Zandvoort”.
“Recentemente, abbiamo visto una ripresa di interesse per la Formula 1 in Olanda, principalmente grazie al tifo in favore del talentuoso Max Verstappen. Ciò è chiaro vedendo la marea arancione presente in tante gare. Non c’è dubbio che sarà il colore dominante sulle tribune di Zandvoort“, conclude Carey.

“Sono lieto di vedere il ritorno di Zandvoort nel calendario della Formula 1 a partire dal 2020; e sono grato del lavoro svolto da tutti per riportare questo sport nei Paese Bassi” – è il commento del presidente FIA Jean Todt – “È un circuito con una lunga storia di competizioni, e rappresenta una sfida per i piloti. Grazie alla popolarità di Max Verstappen, sono certo che vedremo tantissimi fan sugli spalti. Ora sarà necessaria molta preparazione per portare il circuito agli standard di sicurezza previsti per ospitare una gara di Formula 1, e lavoreremo tutti insieme per raggiungere questo obiettivo“.
Chiudiamo con l’ex pilota di Formula 1, Jan Lammers, direttore sportivo della Dutch Grand Prix: “Il circuito di Zandvoort è leggendario e conosciuto nel mondo; siamo felici di tornare ad ospitare il Mondiale. Per soddisfare i desideri della Formula 1 e gli standard della FIA il circuito e le infrastrutture saranno modernizzati in alcune aree, con i lavori completati ben prima della gara del 2020. Inoltre, di recente il comune di Zandvoort ha investito parecchio per migliorare l’accesso al paese e al circuito“.
Il circuito, completato nel 1948, dopo che le prime gare, nel 1939, erano state ospitate da un tracciato cittadino, ha attualmente un layout molto diverso da quello originale, che rendeva Zandvoort una tipica pista di medio-alta velocità, caratterizzata dalla brevità (4.193 metri), dalle accentuate variazioni altimetriche e dalla vicinanza al mare, con il vento spesso e volentieri a portare in pista la sabbia della vicina spiaggia e delle dune che circondavano (e circondano ancora oggi) il circuito.

Nel corso degli anni, Zandvoort subì modifiche di dettaglio, dettate più che altro dal tentativo di rallentare le monoposto, oltre che di aumentare la sicurezza del tracciato. Su questa pista si sono avute anche due grandi tragedie della storia della Formula 1: parliamo dei decessi di Piers Courage nel 1970 e di Roger Williamson nel 1973, entrambi arsi vivi all’interno delle loro monoposto (rispettivamente una De Tomaso ed una March) in drammatici roghi.
A livello di palmares, il pilota più vincente su questa pista è Jim Clark con 4 trionfi (1963, 1964, 1965 e 1967), mentre sono a quota 3 Jackie Stewart (1968, 1969 e 1973) e Niki Lauda (1974, 1977 e 1985). Per quanto riguarda i team, la Ferrari (8) precede Lotus (6) e McLaren (3). Come pole, troviamo davanti René Arnoux (3) e Lotus (8), mentre come giri record comandano ancora Jim Clark (5) e la Ferrari (10). Infine, come podi complessivi, tra i piloti in vetta abbiamo Clark e Lauda (6), tra le scuderie la Ferrari (24).
Gianluca Zippo
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