F1, Sebastian Vettel: “Ferrari mai dominante in questo 2018”

Il Mondiale di Formula 1 2018 è finito nelle mani di Lewis Hamilton che, domenica scorsa in Messico, ha potuto festeggiare il 5° titolo e l’aggancio a Juan Manuel Fangio nell’albo d’oro. Un Vettel che, com’è normale che sia, non ha preso bene l’aver matematicamente perso il titolo per il secondo anno di fila, anche a causa di un’annata che ha presentato un pò troppe zone d’ombra.

Sebastian Vettel, all’arrivo nel paddock di Austin, sede del Gran Premio degli Stati Uniti (foto da: twitter.com)

Intervistato da Roberto Chinchero, di Motorsport.com, il ferrarista ha analizzato il suo 2018, partendo dal confutare un assunto alquanto diffuso, ovvero che la SF71-H, in determinati frangenti della stagione, sia stata molto superiore alla Mercedes. “Guardando a quanto successo quest’anno, non vedo mai una superiorità dominante da parte nostra. Al contrario i nostri rivali, soprattutto in gare come quelle di Barcellona, Le Castellet e Sochi, hanno mostrato di avere una superiorità netta“, spiega Sebastian.

La vittoria di Spa? La penso diversamente rispetto a molti. E’ vero, la monoposto era molto competitiva, ma non dominante. Non eravamo in pole, pioggia o non pioggia; poi al primo giro abbiamo sfruttato la conformazione della pista, sfruttando Eau Rouge e Kemmel” – continua Vettel – “Un anno fa non avevamo la stessa potenza e per questo il sorpasso non fu possibile, mentre quest’anno non avevamo più quel gap di cavalli e sono stato in grado di sfruttare la scia riuscendo a passare Lewis. Ma se fosse rimasto primo, molto difficilmente sarei riuscito a passarlo. Avevamo un ritmo pressoché uguale, e finì la gara a 8 secondi solo perché mollò la presa“.

Immagine suggestiva del primo passaggio sul Kemmel, con le monoposto di Ocon, Vettel, Hamilton e Perez quasi appaiate. Spa, Gran Premio del Belgio 2018 (foto da: twitter.com/F1)

Il quattro volte Campione del Mondo individua nei weekend di Singapore e Sochi quelli che hanno definitivamente indirizzato il Mondiale: “In quegli appuntamenti siamo stati poco veloci e, com’è noto, se vuoi vincere il titolo devi contare sempre su un buon livello di competitività. Nel 2017 fummo competitivi nella prima metà di stagione, perdendo poi lo slancio, anche a causa di alcuni problemi di affidabilità. Quest’anno, purtroppo, è stato per certi versi simile. Quando noi siamo stati poco competitivi, la Mercedes è stata in grado di cogliere sempre il massimo; noi, quando è successo il contrario, non l’abbiamo fatto“.

Per come si è svolta quest’annata, Seb ha subito e continua a subire una marea di critiche (ed anche insulti). Chinchero glielo fa notare, e Vettel replica così: “So delle critiche, ma fa parte del gioco. Sinceramente non me ne curo molto e ho sempre pensato che ‘non sei bravo mai come dicono, e non sei mai male come dicono’. Credo che in tutto ciò un elemento determinante sia la passione dei tifosi. A volte trovo che certe critiche siano immotivate, ma anche quando sei giudicato eroe a volte non è sempre giusto. Alla fine credo che sia corretto tenere le distanze, e non soffermarsi ad analizzare ogni cosa venga detta o scritta“.

Passando al team, Seb ne sottolinea la crescita dal suo arrivo, nel 2015, spiegando come, a suo modo di vedere, la morte del Presidente Marchionne sia stato si un duro colpo, ma al quale la Scuderia ha risposto compattandosi. “Ci sono stati grossi miglioramenti sotto tutti i punti di vista. Essendo parte della squadra, non posso che confermare quanto il team sia cresciuto, e credo che lo possano dire tutti coloro che sono in Ferrari” – dice il nativo di Heppenheim – “Abbiamo ottime persone sia a Maranello che in pista, professionisti di talento in grado di trovare idee, soluzioni, concetti nuovi. Ci sono tutti gli ingredienti di cui abbiamo bisogno. Ci manca l’ultimo passo, quello finale, ma sono abbastanza sicuro che arriverà. E’ il mio obiettivo“.

Il volto tirato di Sebastian Vettel sul podio dell’Hermanos Rodriguez. Il tedesco ha chiuso il Gran Premio del Messico al 2° posto (foto da: twitter.com/ScuderiaFerrari)

La morte del Presidente ha avuto un forte impatto sul team, sarebbe stupido non ammetterlo. Ma ci siamo dimostrati molto compatti e non penso che i risultati avuti dopo quel triste evento vadano usati per trarre conclusioni” – aggiunge Vettel – “Chiaramente Marchionne costituiva una parte fondamentale del nostro team e apprendere della scomparsa di una persona di questa caratura in modo improvviso, è sempre dura. Ma siamo una grande squadra, formata da tanti reparti e grandi professionisti che sanno comunque quel che devono fare“.

Nel 2019, dopo quattro campionati vissuti assieme, non sarà più Kimi Raikkonen il compagno di box di Vettel, bensì un giovane rampante e talentuoso, del quale si parla un gran bene, Charles Leclerc. “Ovvio che sarà tutto diverso, poiché lui non è Kimi e Kimi non è Charles. Sono sicuro che lui vorrà battermi, così come io voglio battere lui. Le regole sono chiare, le stesse che abbiamo con Kimi” – spiega ancora il tedesco – “Penso che la chiave sia il lavorare insieme. Io sono il suo compagno di squadra, quindi sono anche qui per aiutarlo. Non sono il tipo che si nasconde o che fa giochetti strani. Per questo penso di andare molto d’accordo con Kimi, perché su questo fronte siamo molto simili. Vedremo come andranno le cose“.

Sebastian Vettel, durante la seconda sessione di libere a Silverstone (foto da: twitter.com/ScuderiaFerrari)

Passando a Hamilton, Seb concorda con l’intervistatore sul fatto che l’esser reduci da un lungo periodo di successi aiuti nell’affrontare in maniera più serena la lotta iridata: “Questo è certo. Quando arrivi da un periodo molto positivo di sicuro non può che essere un vantaggio. Per gli avversari è più dura batterti, ma non impossibile” – sottolinea il ferrarista – “Essendo concentrato sulle mie gare, non ho visto granché le sue prestazioni. Però se le cose non vanno come nelle previsioni, la gente si concentra su cosa è andato storto e non su chi ha ragione. Ma tornando alla domanda, non posso dare una risposta precisa. Se lui ha avuto qualche giornata storta, è successo più ad inizio campionato che nella seconda metà“.

Infine, Vettel vede il suo futuro ancora di rosso vestito: “Io, in questo momento, sono qui, in Ferrari. Ci sono contratti firmati a regolare tutto. Per me, però, l’aspetto più importate è quello di essere contento dei rapporti che si hanno con le persone con cui lavori. Adesso sono qui, e il mio obiettivo è sempre lo stesso, quindi si, mi immagino sempre a Maranello“.

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