Fernando Alonso è uno dei più grandi piloti della Formula 1 degli ultimi 10-15 anni. Forse non eccelso al sabato, in qualifica; di certo, però, tra i migliori (se non il migliore) la domenica, come costanza sul passo e capacità di far rendere al meglio il mezzo meccanico. Eppure, un pilota di tale levatura è fermo ancora ai due titoli mondiali del 2005-06 ottenuti in Renault, con una vittoria che manca dal Gran Premio di Spagna 2013, la pole dal Gran Premio di Germania 2012 e il podio dal Gran Premio d’Ungheria 2014.
Al punto che, negli ultimi tempi, Alonso ha cominciato a guardare anche oltre la Formula 1, per cercare soddisfazioni al momento precluse. In quest’ottica, connessa con l’obiettivo dichiarato della mitica Triple Crown, rientrano la recente partecipazione alla 500 Miglia d’Indianapolis, la prossima alla 24 Ore di Daytona e i test condotti su vetture LMP1, in vista di un prossimo approdo anche a Le Mans.
Certo, Fernando non è stato quel che si suol dire un pilota fortunato (in particolare nel suo periodo in Ferrari). Ma quello che tanti gli contestano è l’aver posto in essere spesso scelte sbagliate (da ultimo la scommessa McLaren-Honda), oltre ad un carattere spigoloso e poco paziente, che lo ha portato ad avere attriti con quasi tutte le squadre per le quali ha gareggiato.
Su quest’ultimo punto si è soffermato il tre volte Campione del Mondo Nelson Piquet il quale, pur definendo Alonso ancora tra i top in circolazione, mettendolo sullo stesso piano di Lewis Hamilton, ha sottolineato come, in virtù del suo carattere conflittuale, ha vinto molto meno di quanto meritasse. “Fernando è un pilota fantastico, credo allo stesso livello di Hamilton” – ha spiegato il brasiliano a Motorsport.com – “Ha avuto le chance per vincere almeno cinque volte il Mondiale, ma la realtà è che nelle squadre in cui corre c’è sempre una gran confusione. Tende sempre a creare problemi, essendo carente nella gestione politica dei rapporti interni alle squadre, spesso costringendo altri ad andarsene“.
“Quando arrivi in un nuovo team, dovresti essere paziente e lavorare insieme alla squadra per crescere e vincere. Fernando invece vuole subito il meglio e questa non è la strada migliore per arrivare al successo“, ha concluso Piquet Senior. Un giudizio che, seppur condivisibile in gran parte, a mio parere risente ancora di quanto accadde in Renault ai tempi del figlio Nelsinho Piquet.
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