Intervistato dal Corriere della Sera, Aldo Costa, responsabile progetto e sviluppo della Mercedes sin dal 2012, ha rilasciato interessanti dichiarazioni. “Il mio approdo in Mercedes lo devo a Brawn e a Schumacher” – sottolinea Costa – “Il mio trasferimento in Inghilterra, a conti fatti, è risultato una scelta azzeccata. E non parlo solo dei risultati sportivi. Qui mi sento davvero a casa, sto benissimo. Siamo riusciti a compiere un percorso straordinario, con una crescita continua sin dal 2013. Abbiamo un gruppo di venti persone che gestiscono il tema tecnico con responsabilità suddivise e complementari“.

Aldo Costa con Nico Rosberg (foto da: autoevolution.com)

Sulla sfida tra Hamilton e Rosberg, questo è il parere del 55enne di Parma: “Sono come due figli e sono due persone fantastiche. Il livello delle loro prestazioni può sembrare scontato, ma non è così. Commettono pochissimi errori. Il loro duello non è ancora chiuso e il nostro obiettivo è quello di affidargli due monoposto assolutamente identiche. La vittoria di Nico sarebbe assolutamente meritata, poichè lavora tantissimo e vuole sempre imparare. Mi ricorda Massa, perchè cerca sempre di migliorare con umiltà e dedizione. Non è per niente facile essere compagno di Hamilton“.

“Con Binotto ho lavorato da 13 anni, ma dalla Ferrari sono lontano da 5 anni” – dice Costa, parlando del team di Maranello – “Perciò non voglio essere tirato dentro in discorsi scomodi”. Sulle novità regolamentari, l’ingegnere italiano sottolinea come in Mercedes sono sull’attenti: “Per 30 anni ci hanno chiesto di ridurre l’aerodinamica, mentre adesso succederà il contrario. Tutti potranno sbagliare o avvantaggiarsi“.

Su Verstappen: “E’ un vero talento, esuberante, che ricorda i miti del passato. Ma gestire il peso di un Mondiale è diverso, più complesso. Ora corre libero mentalmente“. Un pensiero anche sul Kaiser: “Penso sempre a lui. Ho tanti ricordi, alcuni solo privati, raccolti quando organizzavamo i weekend precampionato in montagna. E’ un campione e una persona che ha segnato la mia vita“.