Per Daniil Kvyat gli ultimi due anni in Formula 1 sono stati un calvario. Un periodo altamente negativo cominciato con l’incidente in partenza con Sebastian Vettel a Sochi, nel 2016, proseguito chiaramente con la sua retrocessione in Toro Rosso per far posto a Max Verstappen (vedendolo anche trionfare, a Barcellona, nella prima gara in Red Bull), e culminato con il definitivo allontanamento al termine del Gran Premio degli Stati Uniti 2017, al termine di una stagione in affanno.
Nonostante alcune voci lo abbiano inserito tra i papabili per il secondo sedile Williams, è quasi certo che il talentuoso (ma incostante) pilota russo non sarà della partita nel 2018. In tanti, a suo tempo, hanno discusso sui metodi usati dalla Red Bull, e da Helmut Marko nello specifico, reo di aver comunicato ex abrupto al pilota l’appiedamento non appena terminata la gara di Austin, tra l’altro conclusa da Daniil in zona punti (10°).
Lo stesso Marko, nella giornata di ieri, è tornato a parlare di Kvyat, rilasciando dichiarazioni che lasciano alquanto interdetti, soprattutto se riferite agli attuali piloti Toro Rosso: “Sono assolutamente d’accordo con chi ritiene Daniil più forte sia di Gasly che di Hartley. Purtroppo per lui l’ha dimostrato solo nel suo anno in Toro Rosso e all’esordio in Red Bull, incappando in un drastico calo delle sue prestazioni“.
“Ha avuto problemi di freni e di pneumatici, che Ricciardo non aveva. In breve penso gli sia accaduto qualcosa dal punto di vista mentale” – continua Marko – “Ha perso la sua velocità e la sua sicurezza e non sappiamo ancora a cosa sia dovuto tutto questo. Abbiamo provato molte cose per cercare di farlo tornare al suo livello, ma lui non ce l’ha fatta. Sfortunatamente non abbiamo idea di cosa sia successo“.
L’ex pilota austriaco continua così la sua spiegazione: “Ci sono stati anche troppi incidenti ad inizio gara e lui non è stato in grado di reagire nel modo giusto, rintanandosi nel suo guscio e rifiutando ogni consiglio” – dice Marko – “E’ triste, perché ricordo le gare a Monza e a Spa, quando correva in GP3, quando riuscì a demolire la concorrenza. Anche nel 2014, sempre a Monza, partì dal fondo e riuscì a recuperare sino ad arrivare alle spalle di Raikkonen, per poi ritirarsi a causa di un problema ai freni. Faceva delle gare sensazionali“.
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