La nomina del 18enne Lance Stroll a pilota titolare da parte della Williams, a partire dal prossimo campionato, sta facendo discutere e non poco. Non solo la verdissima età del nativo di Montreal, ma soprattutto il fatto che Stroll, sin dalle categorie minori, è stato aiutato (tanto) dalla valigia stracolma di dollari di papà Lawrence (in Williams si parla di circa 80 milioni).
Tra le tante voci critiche levatesi in questi ultimi anni contro la moda dei piloti paganti (o con la valigia), una delle più dure è stata quella di un illustre connazionale del ragazzino, ovvero Jacques Villeneuve. Il Campione 1997 non si è tirato indietro e, in un’intervista al Journal de Montreal, ha parlato del giovane Stroll e di cosa lo aspetta in Formula 1.
“Ho sempre detto e continuo a pensare che i soldi non comprano il talento” – spiega il figlio dell’indimenticato Gilles – “Però, allo stesso tempo, ho specificato che il pagare un sedile non significa non avere qualità. E’ vero che Stroll quest’anno ha fatto grandi cose, e anche che il sostegno economico alla sua carriera arriva dal padre. Ma è altrettanto vero che ha i mezzi e le capacità per fare bene. D’altronde, avere a disposizione un budget pressochè ilimitato è una fortuna che pochissimi piloti possono vantare“.
“Lance ha dominato il campionato di F3, e questo non può non significare nulla” – prosegue Jacques – “Ci sono piloti che hanno vinto in quella categoria, ma che poi, in Formula 1, non hanno fatto niente. E ci sono piloti che hanno fatto l’esatto contrario, esplodendo in Formula 1. Ogni pilota è un caso a parte“.
Questo il giudizio di Villeneuve su Lawrence Stroll: “Ha fatto le scelte giuste, preparando a dovere il figlio, che si è impegnato a sua volta per arrivare a questi livelli. Lawrence sta facendo di tutto per evitare che Lance arrivi in Australia impreparato e tutto ciò gli rende onore. Non sarà molto disorientato quando sarà al volante, anche se è pur vero che le monoposto 2017 saranno molto più veloci“.
“Resta da capire come crescerà mentalmente Lance” – conclude Jacques – “Sarà solo, non più protetto dal padre. E’ veloce e con talento, ma non ha ancora imparato a soffrire. Per questo motivo, sono ansioso di vedere come reagirà alle prime delusioni sportive. Se ci riuscirà, allora la strada sarà in discesa, come per tutti i campioni di questo sport. Ha combattuto per vincere delle gare, ma non ancora per sopravvivere nel motorsport. Ma sta ancora imparando vista la sua giovane età, e tutto ciò è del tutto normale“.
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