Ultimo impegno per il Circus della Formula 1 prima di lanciarsi nella pausa estiva. Il circuito dell’Hungaroring, sito sulle colline nei dintorni di Budapest, ospiterà la 34.esima edizione del Gran Premio d’Ungheria, nonché 12.esima prova del Mondiale 2019. Il meteo ballerino di Hockenheim ci ha regalato una gara quasi d’altri tempi, ricchissima di emozione e colpi di scena. Negative per la Mercedes, che ha festeggiato male il 125.esimo anniversario dal debutto nel Motorsport, pur se, nonostante tutto, Lewis Hamilton è riuscito alla fine a racimolare due punticini grazie alla squalifica delle Haas, utili a portare il margine su Valtteri Bottas a +41. Inutile dire come Lewis, Valtteri e tutto il team di Brackley puntino a tornare in alto. Su un circuito tortuoso come quello magiaro, attenzione massima alla Red Bull e al suo alfiere olandese, Max Verstappen, splendido vincitore in Germania. Proverà a ritagliarsi uno spazio importante anche la Ferrari, su una pista che, sulla carta, dovrebbe esserle molto ostico: Sebastian Vettel vuole confermarsi, dopo la spettacolare rimonta a casa sua; Charles Leclerc, invece, sarà carico a mille per riscattare l’errore di domenica.

F1 GP UNGHERIA 2019: IL PRONOSTICO
La Formula 1 sbarca in Ungheria reduce da tre gare ricche di contenuti e di spettacolo. Dopo le polemiche del Gran Premio di Francia, tra Austria, Gran Bretagna e, soprattutto, Germania tutti, piloti, addetti ai lavori e fan, in circuito e da casa, hanno avuto ben poco di cui lamentarsi. La speranza, quindi, è che questo filotto possa proseguire anche all’Hungaroring, sebbene la natura del circuito e buona parte delle gare del recente passato non inducano all’ottimismo in tal senso. I favoriti principali sono sempre loro, i Mercedes, chiamati tra l’altro al pronto riscatto dopo la domenica da dimenticare ‘a casa loro’ e nel 125.esimo del debutto della Stella a Tre Punte nel motorsport. La natura del circuito magiaro, per quanto visto finora nel 2019, dovrebbe sposarsi benissimo con le caratteristiche della W10; per cui è facile immaginarsi Lewis Hamilton e Valtteri Bottas pronti a monopolizzare il weekend.

Il britannico (6 vittorie, 6 pole e 7 podi in Ungheria), in attesa del ricorso presentato dall’Alfa Romeo contro la squalifica subita a Hockenheim, arriva da queste parti con un margine addirittura maggiore sul compagno di squadra (+41); un Bottas (un solo podio (3° nel 2017) e una prima fila (2° l’anno passato) in Ungheria) che, al contrario, dovrà mostrare di saper reagire al gravissimo errore che, domenica scorsa, gli è costata un’occasione forse più unica che rara per riaprire il campionato. Si preannuncia emozionante la sfida alle spalle dei due Mercedes e, perché no, con anche il loro predominio nel mirino. Riflettori innanzitutto sul vincitore di Hockenheim, quel Max Verstappen ormai maturato e capace di trasformare in oro qualsiasi occasione gli si pari davanti. Su una pista dove non è mai salito sul podio (best personale 4° nel 2015 con la Toro Rosso) e dove non è mai andato oltre la seconda fila al sabato (4° nel 2016), coadiuvato possibilmente da una RB15 che dovrebbe trovarsi molto bene nel toboga ungherese, l’obiettivo minimo sarà il podio. Poi chissà…

A contendergli i galloni di anti-Mercedes ci saranno ovviamente i ferraristi che arrivano a Budapest con il comune proposito di fare il meglio possibile, sebbene usciti molto diversamente dall’ultima gara in Germania. Da un lato abbiamo Sebastian Vettel, che spera anche un pò nella cabala, avendo ottenuto le sue uniche due vittorie magiare (con 6 podi totali, 3 pole e 2 giri record) negli anni dispari con la Ferrari; il tedesco è apparso rivitalizzato dal bel 2° posto di Hockenheim, con rimonta dal fondo, e dovrà confermarsi su una pista che a lui è sempre andata alquanto a genio. Dall’altra invece abbiamo un arrabbiato Charles Leclerc (ritirato lo scorso anno, dopo essersi qualificato 16°); arrabbiato a causa dell’errore che gli è costato il podio e, forse, la vittoria nell’ultimo weekend, e sicuramente pronto a partire lancia in resta per ottenere il miglior risultato. C’è da dire che, sulla carta, l’Ungheria potrebbe essere una delle piste peggiori per quelle che sono le caratteristiche della SF90; ma va detto che, di recente, si sono visti miglioramenti, e soprattutto le fasi del weekend sull’asciutto di Hockenheim inducono quantomeno ad essere meno pessimisti del solito. Vedremo.

Passando agli altri, abbiamo un Pierre Gasly (6° sia al sabato che alla domenica qui nel 2018 con la Toro Rosso) nuovamente sotto esame. La vittoria brillante di Verstappen e la sua gara difficoltosa, terminata nella via di fuga dopo il contatto con Albon del penultimo giro, hanno fatto nuovamente suonare l’allarme a Milton Keynes. Riguardo i team di seconda fascia, ci si attende una McLaren nel ruolo di quarta forza, con in particolare Renault ed Alfa Romeo a provare ad insidiarla. Ma non vanno sottovalutati i due team che più hanno stupito in Germania, ovvero Toro Rosso e Racing Point, oltre ad una Haas sempre alla ricerca di prestazione ed anche di tranquillità per quel che riguarda i piloti. Chance pressoché nulle per la Williams, con Robert Kubica che, come Hamilton, attende (in maniera ben più trepidante) l’esito del ricorso Alfa.
F1 GP UNGHERIA 2019: ORARI TV
Anche il Gran Premio d’Ungheria 2019 sarà visibile in esclusiva sul satellite (Sky Sport F1 HD) e in differita su TV8.
F1 GP UNGHERIA 2019 SKY (Diretta esclusiva)
Venerdì 2 Agosto 2019
Prove Libere 1: 11:00 – 12:30
Prove Libere 2: 15:00 – 16:30
Sabato 3 Agosto 2019
Prove Libere 3: 12:00 – 13:00
Qualifiche: 15:00
Domenica 4 Agosto 2019
Gara: 15:10
F1 GP UNGHERIA 2019 TV8 (Differita)
Sabato 3 Agosto 2019
Qualifiche: 18:00
Domenica 4 Agosto 2019
Gara: 18:00
F1 GP UNGHERIA 2019: PNEUMATICI E METEO
A Budapest, la Pirelli porterà le stesse mescole che vedremo in Germania, ovvero C2 (dura), C3 (media) e C4 (morbida). Leclerc, Verstappen e Gasly avranno nove set di soft, tre di medium ed uno di hard (idem i due della McLaren, Grosjean (Haas) e Russell (Williams)). Vettel, invece, oltre ai nove set di ‘rosse’, avrà a disposizione due treni sia di ‘gialle’ che di ‘bianche’ (come lui Magnussen (Haas), i Racing Point e Kubica (Williams)). Saranno otto, invece, i treni di soft utilizzabili da parte dei due piloti Mercedes: Hamilton con anche tre di medium e due di hard; Bottas con quattro di medium ed uno di hard. Ricciardo (Renault), Raikkonen (Alfa Romeo) ed Albon (Toro Rosso) avranno ben dieci treni di soft, uno di medium e due di hard; Hulkenberg (Renault), Giovinazzi (Alfa Romeo) e Kvyat (Toro Rosso) completano il quadro con dieci treni di soft, due di medium ed uno di hard.

Queste le parole della vigilia di Mario Isola, Responsabile F1 e Car Racing Pirelli: “Come da tradizione, l’Ungheria ospita l’ultimo gran premio prima della pausa estiva. Per i piloti, si tratta di una gara particolarmente impegnativa dal punto di vista fisico e strategico. È un tracciato piuttosto stretto sul quale è difficile sorpassare, oltre ad essere scivoloso fuori traiettoria. Di conseguenza, la posizione in griglia di partenza è fondamentale, così come la tattica. Questa è una gara che può riservare delle sorprese e in passato abbiamo visto che i Team possono ottenere un buon risultato anche con monoposto meno performanti. Nel 2018, con tre mescole molto simili a quelle di quest’anno, sono entrate in gioco diverse strategie, dopo una qualifica condizionata dalla pioggia. Speriamo di avere la stessa varietà di tattiche anche quest’anno“.

Il circuito dell’Hungaroring richiede un alto carico aerodinamico e ha un solo vero rettilineo. Il livello di stress sulle coperture è molto elevato, anche se i vari tipi di sollecitazioni (laterali, di trazione e in frenata) sono abbastanza bilanciate. L’asfalto presenta un livello di abrasività e di grip medio-alto, con le temperature che, solitamente, tendono a rendere questo uno dei GP più duri della stagione, determinando anche un aumento del degrado delle varie mescole. A livello di freni, quella ungherese è una pista severa visto che, come per gli pneumatici, la conformazione del tracciato e le temperature danno poco respiro e possibilità di raffreddarli. Questo il meteo previsto per il weekend. Non si prevedono particolari sorprese, a parte forse un caldo meno asfissiante del solito. Mentre la copertura nuvolosa non desterà preoccupazioni, alternandosi tra il poco ed il parzialmente nuvoloso, le temperature nell’arco della tre giorni ungherese oscilleranno da un massimo di 28 C° nella giornata di venerdì, ad un minimo di 26 C° in quelle di sabato e domenica.
F1 GP UNGHERIA: ALBO D’ORO
All’Hungaroring, la Formula 1 fa tappa per la 34.esima volta, come detto in apertura. Un appuntamento che, nel corso degli anni, è diventato una costante all’interno del calendario iridato, ricavandosi un posto come gara a tutti gli effetti ‘storica’. Lewis Hamilton e la McLaren comandano la classifica delle vittorie, rispettivamente con 6 e 11 successi, davanti Michael Schumacher (4) e al duo Ferrari-Williams (7). Come pole, davanti troviamo il Kaiser (7) e la coppia McLaren-Ferrari come Costruttori (8). Per quanto riguarda i giri record, guidano Schumi e Raikkonen (4) da una parte, Williams e Ferrari (9) dall’altra. Concludiamo con i podi complessivi: Raikkonen (9) precede Senna, Schumi e Hamilton (7); la Ferrari (24) precede invece la McLaren (22) e la Williams (18).

(1986) – Hungaroring – Nelson Piquet (BRA, Williams-Honda)
(1987) – ” ” – Nelson Piquet (BRA, Williams-Honda)
(1988) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Honda)
(1989) – ” ” – Nigel Mansell (GBR, Ferrari)
(1990) – ” ” – Thierry Boutsen (BEL, Williams-Renault)
(1991) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Honda)
(1992) – ” ” – Ayrton Senna (BRA, McLaren-Honda)
(1993) – ” ” – Damon Hill (GBR, Williams-Renault)
(1994) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Benetton-Ford)
(1995) – ” ” – Damon Hill (GBR, Williams-Renault)
(1996) – ” ” – Jacques Villeneuve (CAN, Williams-Renault)
(1997) – ” ” – Jacques Villeneuve (CAN, Williams-Renault)
(1998) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)
(1999) – ” ” – Mika Hakkinen (FIN, McLaren-Mercedes)
(2000) – ” ” – Mika Hakkinen (FIN, McLaren-Mercedes)
(2001) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)
(2002) – ” ” – Rubens Barrichello (BRA, Ferrari)
(2003) – ” ” – Fernando Alonso (SPA, Renault)
(2004) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)
(2005) – ” ” – Kimi Raikkonen (FIN, McLaren-Mercedes)
(2006) – ” ” – Jenson Button (GBR, Honda)
(2007) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, McLaren-Mercedes)
(2008) – ” ” – Heikki Kovalainen (FIN, McLaren-Mercedes)
(2009) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, McLaren-Mercedes)
(2010) – ” ” – Mark Webber (AUS, Red Bull-Renault)
(2011) – ” ” – Jenson Button (GBR, McLaren-Mercedes)
(2012) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, McLaren-Mercedes)
(2013) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)
(2014) – ” ” – Daniel Ricciardo (AUS, Red Bull-Renault)
(2015) – ” ” – Sebastian Vettel (GER, Ferrari)
(2016) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)
(2017) – ” ” – Sebastian Vettel (GER, Ferrari)
(2018) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)
Gianluca Zippo
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