In un gran premio che ha riservato una marea di emozioni, ritrova parzialmente il sorriso la Ferrari. Dopo il disastro tecnico di ieri in qualifica, con entrambi i piloti messi ko da problemi di affidabilità, la domenica di Hockenheim ci riserva il ritorno di Sebastian Vettel che, dopo aver a tratti anche sofferto una SF90 non eccelsa in condizioni da intermedie, rimane freddo e, una volta montate le slick, rimonta di rabbia e si prende una seconda posizione da applausi, nell’ovazione del pubblico di casa. E’ andata molto peggio a Charles Leclerc. Il monegasco, partito 10°, risale prontamente alle spalle dei primi e, grazie a due chiamate azzeccate del box Ferrari, si ritrova in 2° posizione, alle spalle di Hamilton. Al giro 27, però, ecco l’errore all’ultima curva, che tante vittime ha mietuto oggi; il monegasco finisce contro le barriere e mette fine così alla sua gara.
Cominciamo da un sollevato Sebastian Vettel: “Per il team è un risultato importante, anche se c’è un pò di delusione per il ritiro di Charles. Non so cosa gli sia successo, ma in futuro vogliamo essere sul podio con entrambe le macchine. Abbiamo bisogno di lavorare e credetemi, lavoriamo tutti, qui in pista e specialmente tutta la squadra a Maranello. In questo momento è importante che tutta l’Italia e tutti i tifosi siano con noi. Spingiamo molto e quando spingi è possibile fare errori, per cui non è una situazione semplice; ma la cosa più importante è il morale e credere nella propria forza“.
“È stata una gara davvero pazza e complicata, con tutti i piloti ad effettuare dai quattro ai cinque pit stop” – prosegue il tedesco – “Però è stata anche molto eccitante, perché sai che le cose possono cambiare in fretta e all’improvviso ti trovi a girare un secondo più veloce degli altri. Alcuni piloti hanno sbagliato oggi, ma fa parte delle corse. Al giorno d’oggi tutti sono molto rapidi nel dare giudizi, ma le condizioni in pista erano davvero difficili“.
E’ il turno di un chiaramente deluso Charles Leclerc: “È stato sufficiente un errore per rovinare tutto ed è colpa mia. Se però posso fare un appunto, penso che un circuito che ospita la Formula 1 non può avere una via di fuga con un asfalto come quello presente all’esterno delle ultime due curve” – spiega amaro il monegasco – “Il mio errore non era niente di grave; però quando sono arrivato sull’asfalto della via di fuga, a 60-70 km/h, non ho più avuto grip. Era come essere sul ghiaccio. Questo non mi discolpa dall’errore, imparerò da quello; ma è un vero peccato, pur se adesso è troppo tardi“.
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