Il 2017 non si è concluso bene per la Toro Rosso, alle prese con un duo di piloti rookie ovviamente ancora acerbi, al momento non capaci di sopperire all’addio di Carlos Sainz, ma soprattutto con gli scontri molto accesi con la Renault, sfociati nelle accuse quasi di ‘sabotaggio’ rivolte da Franz Tost a Cyril Abiteboul, con una Renault che, all’ultimo tuffo, è riuscita a sfilare la 6° posizione nel Mondiale Costruttori proprio al team faentino.

Franz Tost, team principal Toro Rosso, in posa con gli emissari della Honda (foto da: diariomotor.com)

Per la prossima stagione, la Toro Rosso com’è noto cambierà fornitore di power unit, passando alla tanto vituperata Honda, fresca di separazione con la McLaren, che al contrario farà il percorso inverso, unendosi con Renault. Una mossa vista da molti come un azzardo, dati i risultati semplicemente disastrosi ottenuti dalla Casa di Sakura nel triennio nel quale è tornata come motorista in Formula 1.

Franz Tost, però, non vuole fasciarsi la testa prima del tempo, attendendo l’esame della pista per trarre le prime conclusioni. “Prima di tutto vogliamo vedere il motore Honda del prossimo anno, poi vedremo cosa succederà, se incorreremo in penalità. Ora è davvero troppo presto per pensare a queste cose” – spiega Tost – “Siamo convinti che la Casa giapponese abbia un grandissimo potenziale. E’ un costruttore conosciuto in tutto il mondo e alle spalle ha una storia fantastica nel Motorsport. Siamo orgogliosi di lavorare assieme e in esclusiva con un partner di quel livello e vogliamo portare al successo sia la Honda che la Toro Rosso“.

Tost, quindi, sottolinea come la partnership esclusiva con la Honda ha ovviamente comportato una modifica nei progetti per il prossimo anno: “Avevamo un piano completamente differente per il 2018, visto che volevamo utilizzare il retrotreno completo della Red Bull Racing. Non credo però sia più il caso di farlo, perché avremo un motore completamente diverso e dobbiamo avere persone in grado di portare a termine questo processo nel migliore dei modi“.