Fernando Alonso ha fatto molto parlare di sé nelle ultime settimane. Impelagato in una McLaren che stenta (ad usare un eufemismo) a tornare ai fasti di un tempo, ormai relegati alla stagione 2012 (alla quale risalgono l’ultima vittoria e l’ultima pole del team di Woking), l’asturiano ha annunciato lo scorso 14 agosto l’intenzione di abbandonare la Formula 1 alla fine della stagione 2018, con l’obiettivo di sbarcare in Indycar e provare a conquistare la 500 Miglia di Indianapolis e, finalmente, la Tripla Corona.

Un addio che, però, non è definitivo, visto che Alonso stesso ha confermato di poterci ripensare, nel caso la McLaren dovesse nel frattempo tornare competitiva. Di questa mossa del due volte Campione del Mondo ha parlato un suo ex compagno di box, Jenson Button. I due hanno condiviso il box nei primi due, complicatissimi anni dell’ormai archiviato binomio McLaren-Honda 2.0, mettendo assieme 103 punti in due campionati, 65 Fernando e 38 Jenson.
Secondo il Campione del Mondo 2009, raggiunto da Motorsport.com, un eventuale rientro nel Circus di Alonso nel 2020 è tutto fuorché fantasia: “Quando si prende una decisione simile entrano in gioco fattori soggettivi. Lui ha preso la mia stessa decisione, lasciando aperta la porta per un eventuale ritorno nel 2020. Credo che sia la scelta migliore“.
“Se la McLaren dovesse tornare rapidamente competitiva, sono certo che Alonso correrà nuovamente in Formula 1” – sottolinea convinto Button – “Ogni pilota vuole guidare una vettura competitiva in Formula 1. Se decidi di ritirarti è perché sei stufo dello stress di questa vita e di non avere possibilità di competere ad alti livelli. E questo è certamente il caso di Fernando“.
Nello spiegare la sua scelta, Alonso non ha puntato il dito contro la poca competitività della scuderia di Woking, ma piuttosto contro una Formula 1 non considerata più spettacolare e divertente come un tempo. Button non è d’accordo con lui, pur dicendo di comprendere lo stato d’animo del suo ex collega: “Credo che il suo commento non sia giusto, dato che le gare non sono assolutamente noiose. Lui corre nel WEC e l’unica lotta che deve affrontare è contro i suoi compagni di squadra“.
“Ma in fondo lo capisco. Quando sei in grado di lottare per vincere, ti diverti e non pensi a ritirarti. Quando invece sei un bicampione del mondo e ti ritrovi a sgomitare a centro classifica, è normale che subentri anche la noia” – aggiunge l’inglese – “Lui, comunque, è stato un grandissimo pilota. Vincere due Mondiali e sfiorarne un altro paio non è affatto cosa da tutti. Fernando è stato il compagno di squadra più forte che io abbia avuto e ho apprezzato il tempo trascorso assieme in McLaren“.