Ross Brawn, con un passato di successo in Ferrari, ha parlato della scuderia italiana e del suo momento di crisi.
L’ex direttore tecnico del cavallino è arrivato nella scuderia di Maranello nel 1996, ma ha dovuto attendere qualche anno prima di arrivare al trionfo. Nel 1999 per il titolo costruttori, l’anno successivo per quello piloti con Michael Schumacher.
Questa crisi non ha nulla di differente rispetto a quelle vissute da lui in precedenza. La sua soluzione è quella di fare gruppo, di unirsi ancora di più, non pensare al passato, ma a quello che potrebbe accadere in futuro.
I membri di un team, inclusi piloti, ingegneri e dirigenti vincono e perdono insieme. Da sempre è una regola non scritta di ogni sport e la Formula 1 non è da meno.
Bisogna cercare di cambiare le cose e riuscire a terminare la stagione con maggiore stile. Non è completamente da buttare, ma è stata caratterizzata da momenti positivi.
C’è stato un evento importante che ha scosso profondamente tutto il mondo Ferrari. La morte del presidente Sergio Marchionne ha avuto un impatto molto forte, non è stata facile da superare. Era un riferimento molto importante per la scuderia, senza alcun dubbio. Ma c’è da evitare il processo delle colpe, il quale non aiuta in questo momento.
Hanno un pacchetto molto competitivo, con molti aspetti positivi. Negli ultimi anni hanno compiuto passi importanti per colmare il divario con la Mercedes. Questa differenza è resistita da quando sono state introdotte le Power Unit ibride, a partire dal 2014. Altro aspetto da non sottovalutare è il miglioramento dell’affidabilità della vettura.
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