Il caotico Gran Premio d’Azerbaijan di ieri ha recato molte sorprese. Tra queste, spicca sicuramente il podio conquistato da Sergio Perez, all’8° risultato in top-3 in carriera, il primo dal 2016, ottenuto proprio sul circuito di Baku. Una pista che ha rivitalizzato la balbettante Force India di questa prima fase di campionato, di nuovo competitiva in qualifica e capace di sfruttare l’occasione avuta nel finale, con il messicano che ha passato un Sebastian Vettel in difficoltà con gli pneumatici, per poi difendersi. Molto peggio è andata ad Esteban Ocon, subito out dopo un contatto nelle prime fasi con l’altra SF71-H di Kimi Raikkonen.
SERGIO PEREZ – “Due anni fa, proprio qui a Baku, finii sul podio” – ha spiegato Checo – “Credo di aver fatto oggi i migliori due giri della mia carriera, con Sebastian alle mie spalle. Con le gomme fredde è stato difficilissimo difendermi, anche perché avevo le supersoft. Ho dovuto tenere un ritmo molto alto per stare vicino a Raikkonen e per non lasciare avvicinare a sufficienza Vettel. Sono senza parole per questo risultato, importantissimo sia per me che per il team“.
ESTEBAN OCON – “Sono riuscito a partire molto bene, passando Kimi in curva 2. Ero completamente davanti a lui, poi non so cosa abbia fatto. All’improvviso è riapparso al mio interno, ha lasciato i freni e mi ha colpito, spedendomi a muro. Io la vedo così e per me non era assolutamente necessario correre un rischio del genere in quella fase della gara“, ha spiegato un adirato Ocon.
“Io non ho colpe, è stato lui a centrarmi” – prosegue il francese della Force India – “Nel DTM c’è la regola che, quando un pilota colpisce un altro nel retrotreno e lo fa girare o lo manda a muro, gli viene comminata una penalità. Cosa vorrei dirgli? Lui non parla e sinceramente non era in una posizione consona alle prestazioni della Ferrari. Ha commesso un errore in qualifica e ne ha fatto un altro in gara“.
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