In vista della scadenza del Patto della Concordia alla fine della stagione 2020, lo Strategy Group, nelle ultime riunioni, ha coinvolto anche altri motoristi oltre a quelli facenti attualmente parte del Mondiale. Il tutto con l’obiettivo di preparare il nuovo regolamento sui propulsori, punto fondamentale dello sviluppo della Formula 1.

Il logo della Aston Martin, che potrebbe entrare in Formula 1 dal 2021 (foto da: mycarlogos.blogspot.com)

Tra i più interessati ad entrare nel Circus c’è l’Aston Martin che, presente all’ultima riunione di Ginevra con l’amministratore delegato Andy Palmer, ha reso noto il suo interesse, a patto che il costo dei nuovi motori non raggiunga cifre esorbitanti. “Ci chiedono sempre se e quando entreremo in Formula 1” – sottolinea Palmer a Motorsport.com – “Il nostro principale concorrente è la Ferrari, dunque in questo senso c’è una spiegazione razionale nell’essere coinvolti in qualche modo. Al momento, però, non siamo una società in grado di avere un budget di 350-400 milioni di euro l’anno da spendere per competere in in questa categoria“.

“L’unica eventualità che potrebbe interessarci sarebbe quella con un budget per progettare e sviluppare un motore per la Formula 1 alla nostra portata. Solo in quel caso lo prenderemo in considerazione. Ma al momento si tratta solo di ipotesi” – ha proseguito il manager di Aston Martin – “In Formula 1 tutti stanno procedendo sulla strada giusta, sia come rumori che come prestazioni. Ma serve altro, ovvero costi più bassi. Un punto sul quale, nella riunione dello Strategy Group, tutti concordavano. Per quanto riguarda il tipo di motore, se biturbo o con un turbo solo, non è ancora stato deciso. Ci sono varie proposte“.

Palmer ha anche parlato di una possibile partnership con la Cosworth, già sussistente per il progetto Valkyrie e al quale collabora anche Adrian Newey: “Non ci sono certezze. Abbiamo un ottimo rapporto con Cosworth e non vediamo per quale motivo non possa essere presa in considerazione, ma non vogliamo precludere altre possibilità, ad esempio Ilmor, anch’essa presente a Ginevra. Speriamo che nel mese di settembre vi siano pensieri più chiari da parte di tutti per prendere la decisione più corretta possibile“.