F1, allo studio un progetto da 100 milioni per dare un volto nuovo a Monza
Negli ultimi anni, ciclicamente il futuro dell’Autodromo di Monza nel Mondiale di Formula 1 è stato messo in discussione, principalmente per motivazioni economiche. La crisi peggiore la si é vissuta nell’ultima parte dell’era Ecclestone, tra il 2015 ed il 2016, quando davvero si è temuto per la permanenza del Tempio della Velocità nel Circus.

L’accordo, raggiunto in extremis subito prima del passaggio di proprietà nelle mani di Liberty Media, scadrà il prossimo anno e, chiaramente, l’intenzione degli organizzatori è di ottenere un rinnovo quantomeno triennale, in modo da includere quella che dovrebbe essere un’edizione iconica per il tracciato brianzolo, ovvero quella del 2022, quella del Centenario dalla sua fondazione.
Quella del contratto per la disputa del Gran Premio d’Italia di Formula 1 è solo una delle condicio sine qua non che permetterebbero un ambizioso quanto affascinante progetto di rinnovamento del circuito nostrano, illustrato alla Gazzetta dello Sport da Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI Italia.
Un investimento da 100 milioni che, oltre all’allargamento di tutta la pista a 12 metri e la realizzazione di nuovi sottopassi per l’accesso al paddock, passando per il rifacimento almeno della tribuna centrale (risalente al 1940), prevede la ristrutturazione e il riutilizzo dell’Anello ad Alta Velocità, ad oggi chiuso dalle barriere installate per il tracciato stradale.
Ma soprattutto vi è l’idea di apportare qualche modifica al layout che, se approvata ed effettuata, renderebbe ancor più rapido il giro a Monza, velocizzando ulteriormente quello che è già il GP più breve del Mondiale come durata, oltre che ovviamente quello con la velocità media più alta (vedasi il giro più veloce di sempre fatto da Kimi Raikkonen nelle qualifiche di quest’anno, alla media oraria di 263,587 km/h).
Nello specifico, si pensa di riportare la seconda di Lesmo al raggio pre 1994 quando, sull’onda dell’emozione per i tragici fatti di Imola, si spinse per modificarne il disegno e renderla più lenta. Soprattutto, però, vi sarebbe l’intenzione di eliminare una delle varianti, tra la Goodyear, la Roggia e l’Ascari, con la prima che sembrerebbe quella maggiormente indiziata.
Queste le intenzioni sulla carta. Nella realtà, progetti del genere, in un luogo come il circuito di Monza, inserito in un parco storico come il Parco Reale, con gli ambientalisti sempre pronti a bloccare qualsiasi cosa, dovrà scontrarsi con non pochi problemi. Vedremo se tutto ciò resterà ipotetico oppure se si tradurrà, una volta tanto, in qualcosa di concreto.