Il finlandese Kimi Raikkonen, in una recente intervista, è tornato sul suo passato e precisamente alla prima rottura con la Ferrari nel 2009.
Le voci emerse in quest’ultimo periodo lo volevano pronto ad un clamoroso ritorno in McLaren, nella scuderia di Woking. Lo stesso Raikkonen ha confermato queste indiscrezioni, parlando di come avesse avuto un contatto serio con Martin Whitmarsh, ma con prospettive di guadagno inferiori rispetto a quelle che aveva percepito alla Ferrari:
“Parlammo con Martin Whitmarsh, lui era interessato a riportarmi alla McLaren, ma il nuovo contratto mi avrebbe fatto guadagnare di meno rispetto a quanto percepivo dalla Ferrari. Per questo ho pensato che non avrebbe avuto alcun senso una mossa di questo tipo, ma se mi avessero pagato di più probabilmente avrei firmato di nuovo con loro”.
La sua risposta fu un rifiuto netto della proposta, cosa che fece indirizzare la McLaren verso altri piloti. Altri campioni del mondo erano nel mirino della casa inglese, pronti a prendere il suo posto. Uno di questi fu Jenson Button che aveva appena trionfato con la Brown Gp l’anno precedente.
Il pilota britannico vinse due Gp con la scuderia britannica al suo esordio e fu il compagno di squadra di Lewis Hamilton, attuale vincitore di cinque titoli mondiali consecutivi.
Kimi si è dimostrato perfettamente razionale, con la logica di attenersi al maggiore guadagno e prestigio. Non è diverso da tutti gli altri piloti della Formula 1, anzi il merito suo è quello di svelare tutte le ipocrisie che possono circondare il mondo dello sport.
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