F1 2018 GP Messico, Risultati PL1: Verstappen vicino al record della pista

Si è conclusa da poco la prima sessione di libere del Gran Premio del Messico. Una sessione molto difficile da decifrare, con un asfalto estremamente green, definito da alcuni (tipo Grosjean) quasi fosse bagnato, con conseguente grande sofferenza soprattutto delle Hypersoft, con un graining molto marcato. Comunque, in cima alla classifica dei tempi si è piazzato il vincitore 2017, Max Verstappen, che ha portato la sua Red Bull vicinissima al record fatto segnare da Sebastian Vettel in qualifica sempre lo scorso anno (1:16.656 per l’olandese).

Alle sue spalle c’è il compagno di box, Daniel Ricciardo (+0.483), seguito dalle due sorprese di questo turno, ovvero le Renault di Carlos Sainz (+1.270) e di Nico Hulkenberg (+1.372). I primi quattro hanno ottenuto la miglior prestazione con mescola Hypersoft, mentre invece le Mercedes di Lewis Hamilton (+1.419) e di Valtteri Bottas (+1.666) e le Ferrari di Sebastian Vettel (+2.090) e di Kimi Raikkonen (+2.280), quest’ultimo autore anche di un testacoda, hanno ottenuto il proprio miglior crono con le Ultrasoft.

Mescola Hypersoft anche per Brendon Hartley, Toro Rosso (+2.368), e per Nicholas Latifi, Force India (+2.422), con il canadese più rapido dell’idolo di casa Sergio Perez (+2.468). Antonio Giovinazzi (+2.478), questa mattina (messicana) in pista con la Sauber, ha a sua volta preceduto Romain Grosjean, Haas (+2.620), e Marcus Ericsson, con l’altra C37 (+2.656).

A seguire, troviamo le due McLaren di Lando Norris (+2.990) e di Stoffel Vandoorne (+3.060), tallonate della Haas di Kevin Magnussen (+3.197) e dalle Williams di Sergey Sirotkin (+3.243) e di Lance Stroll (+3.486). Senza tempi cronometrati Pierre Gasly, a causa dell’ennesima sostituzione di power unit da parte degli uomini Toro Rosso. Il francese è ovviamente il pilota ad aver girato meno (2 soli giri), meno di Vettel (17) e del duo Red Bull (19); al contrario, il pilota ad aver completato più giri è Sirotkin (30), seguito da Hartley, Perez e Vandoorne (29) e dal duo scandinavo Ericsson-Magnussen (28).