E’ stata un’alba decisamente amara, quella della Ferrari a Suzuka. Come nelle ultime due uscite di Singapore e Sochi, la Scuderia ha arrancato, tra errori e problemi, lasciando il Giappone con un pugno di mosche (Kimi Raikkonen 5° e Sebastian Vettel 6°) e con i due titoli mondiali ormai già messi in bacheca da Lewis Hamilton (potrebbe festeggiare già ad Austin) e dalla Mercedes. Poco fortunato in particolare il tedesco che, dopo una grande partenza, è entrato in contatto con Max Verstappen alla Spoon nel corso dell’8° giro, girandosi (con la parte destra della monoposto danneggiata) e ripartendo 19°. Raikkonen, anche lui a contatto con l’olandese all’uscita della Casio Triangle alla fine del primo giro (macchina danneggiata anche per lui), ha chiuso la top-5 dopo una gara assolutamente anonima.
Partiamo con le dichiarazioni da Sebastian Vettel e dal contatto con Max Verstappen: “Stavo chiaramente spingendo per superarlo. Sapevo che aveva una penalità da scontare, ma avvertivo anche che eravamo più veloci. Potevo vedere che lui era un pò a corto di energia con la batteria, mentre io ne avevo risparmiato di più. Ho visto uno spazio dove infilarmi e ci ho provato. Ovviamente Max ha cercato di difendere la sua posizione e io non potevo andare da nessun’altra parte. Così ci siamo toccati, ma fa tutto parte delle corse“.
“Quest’oggi ho trovato molta motivazione dal camminare nel garage ed osservare i ragazzi lavorare” – continua Vettel – “Sono ancora motivatissimi e questo aiuta, visto che le ultime due settimane sono state molto difficili. Lo spirito c’è ancora, nonostante tutto. Gare come questa sono complicate e sappiamo quanto sia difficile la nostra situazione in classifica. Ma non avevamo molto da perdere. Abbiamo dato tutto e credo ci sia ancora qualcosa da imparare e da trarre fuori dalla macchina. Continueremo a lottare e vedremo cosa ci riserveranno le ultime gare“.
Così, invece, Kimi Raikkonen: “Dopo il contatto con Max ho visto alcuni pezzi della mia macchina volare via. La parte sinistra era alquanto danneggiata e questo ha influito negativamente sul resto della mia gara, rendendo la macchina complicata da guidare. Ho perso molto carico aerodinamico, ma non ho potuto farci granché“.
“È impossibile sapere quale sarebbe stata la nostra prestazione senza quell’incidente alla chicane” – aggiunge il finlandese – “Durante il fine settimana siamo riusciti a migliorare molto la macchina, ma sfortunatamente oggi è andata male. È stato un GP difficile e povero nel complesso, con un risultato non ideale. Ora dobbiamo analizzare tutto in profondità e spero che ad Austin torneremo in una situazione nella quale potremo di nuovo combattere per le posizioni importanti“.
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