Adesso a Brackley l’allarme comincia a suonare in maniera molto forte. Come in Bahrain, anche in Cina le Ferrari hanno monopolizzato tutta la prima fila. Quello che sconcerta Wolff ed i suoi è la prova di forza delle due SF71-H, che hanno demolito la concorrenza su una pista dove, al contrario, alla vigilia si prevedeva una Rossa in sofferenza e una Mercedes in rilancio. Non è andata affatto così, con Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, distanziati rispettivamente di +0.530 e +0.580 dal poleman Vettel, che dovranno accontentarsi della seconda fila. Come se non bastasse, non ci sarà nemmeno un vantaggio di strategia, poiché anche i ferraristi hanno superato la Q2 con mescola Soft.

Per la seconda qualifica consecutiva, Valtteri Bottas è stato più rapido di Lewis Hamilton (foto da: twitter.com/MercedesAMGF1)

VALTTERI BOTTAS (3° a +0.530) – “Non ci aspettavamo questo risultato, ma non è un mistero che con le Pirelli più morbide soffriamo rispetto alle Ferrari. Con le ultrasoft sono più veloci di noi, mentre con soft e medie la differenza è minore” – dice il pilota finlandese – “Vedremo cosa riusciremo a fare in gara. L’unica cosa certa è che la Ferrari al momento è più veloce di noi. Non so se le temperature potranno aiutarci o meno, non possiamo far altro che aspettare domani“.

LEWIS HAMILTON (4° a +0.580) – “Non sono affatto sicuro di sapere cosa sia andato storto in queste qualifiche” – dice un abbacchiato Hamilton – “Ieri siamo andati bene, ma oggi, con le temperature più basse, non siamo riusciti a trovare la giusta finestra di utilizzo degli pneumatici. La Ferrari? Alla fine avevano una potenza maggiore, come nelle ultime gare, soprattutto in qualifica e questo le ha portate davanti a noi“.

“Dobbiamo continuare a lavorare sodo per riuscire a batterli” – prosegue il pilota inglese – “Domani sarà una giornata molto diversa, dato che dovrebbe essere più caldo e daremo tutto quello che abbiamo. In quelle condizioni, nel recente passato, la Ferrari è sempre stata più forte. Nell’ultima gara, invece, eravamo più forti di loro, quindi chissà. La realtà di oggi, però, è che siamo a mezzo secondo, quindi non so effettivamente cosa potremo ottenere“.