Una qualificazione che sembrava impossibile, un girone di ferro contro squadre attrezzate e blasonate, un epilogo dolcissimo ed inaspettato, l’Atalanta è ai sedicesimi di finale di Europa League con una scintillante vittoria esterna contro l’Everton.

La squadra di Bergamo torna a vincere in Europa dopo 26 anni, dopo quel successo per 1-0 in Turchia contro il Fenerbache, e lo fa nel migliore dei modi, espugnando Goodison Park con una prova eccellente e trascinata da uno strepitoso Bryan Cristante e da un super cinico Andreas Cornelius.

L’Atalanta si è imposta grazie ad una prestazione pimpante ed esuberante contro una squadra che ha evidenziato chiaramente il suo pessimo periodo di forma e di fiducia, con un 16esimo posto nella Premier League ed appena 12 punti conquistati in 12 giornate.

L’Everton, già fuori dai giochi in questo girone dove ci si aspettava potesse fare la parte del protagonista, apre così definitivamente la strada all’Atalanta che, una volta di più, sorprende il mondo del calcio e si regala un meraviglioso traguardo, o meglio un  nuovo grande punto d’inizio perché è vietato smettere di sognare.

TABELLINO

EVERTON (4-2-3-1): Robles; Kenny (69’ s.t. Feeney), Martina, Keane, Williams; Davies, Baningime, Klaassen (62’ s.t. Vlasic); Mirallas, Rooney, Ramirez.

Allenatore: Unsworth.

ATALANTA (4-2-3-1): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello (62’ s.t. Caldara); Hateboer (70’ s.t. Gosens), De Roon, Freuler, Castagne; Cristante; Petagna, Gomez.

Allenatore: Gasperini

MARCATORI: 12’ p.t. Cristante (A) , 64’ s.t. Cristante (A), 71’ s.t. Ramirez (E), 86’ s.t. Gosens (A), 88’ s.t. Cornelius (A), 94’ s.t. Cornelius (A

MIGLIORI

Cristante e Cornelius 7,5: il primo apre le danze dello splendido successo dell’Atalanta mettendo in scena tutto il suo repertorio, destro, sinistro, dribling, velocità, testa, potenza e precisione. Una prestazione da applausi per uno dei giovani più interessanti di questa rosa estremamente talentuosa. Al centravanti bastano invece appena 12 minuti per siglare la sua personale doppietta, cinico e dirompente lascia il suo segno come pochi sanno fare.

Gosens 7: meraviglioso il suo gol così come la sua capacità di subentrare dalla panchina riuscendo a mantenere alta la pressione e la qualità della sua squadra. Una risorsa che sa sempre più di certezza e che Gasperini saprà come far funzionare al meglio.

Toloi e Masiello 6,5: i due pilastri della difesa giocano la loro proverbiale partita di contenimento e solidità con interventi precisi, lucidi e fondamentali. Toli salva addirittura, di testa, sulla linea, il gol dell’eventuale pari poco dopo la mezz’ora, una rete che avrebbe anche potuto cambiare le sorti del match.

PEGGIORI

Gomez 5,5: meno imprescindibile rispetto allo scorso anno nella manovra offensiva dell’Atalanta ma è meglio così perché l’argentino sembra lontano dalla migliore condizione, poco brillante e determinante. In più sbaglia un rigore poco importante per come è finita, ma che sarebbe potuto anche essere un macigno difficile da digerire.

Keane e Williams 5: la coppia di centrali balla tremendamente dall’inizio alla fine del match, il supporto del restante undici è praticamente nullo (12 tiri nello specchi per l’Atalanta) ma gli errori sono comunque tanti e gravi e l’esito nel match è terribilmente giusto.

Rooney 5: davvero poca roba il suo contributo per una squadra che stenta a trovare gioco e fiducia e che vorrebbe affidarsi alle sue giocate al momento inesistenti.