Il presidente del CONI Malagò ha spiegato che il popolo italiano chiede che lo sport chiuda il 2020 senza assegnazione di titoli e Scudetto per dare un segnale importante di umanità durante questa emergenza Coronavirus
Adesso basta. Questo è quanto chiede l’Italia, il popolo italiano, la gente italiana. Bisogna chiuderla qui, perché viene prima di tutto la salute. Se lo sport non è solo sport, ma anche vita, esso non può prescindere dalla gente, è dei tifosi, e deve mettere da parte, quando le condizioni sono impossibili, il mero aspetto economico.
E’ questo il succo delle parole di Giovanni Malagò. Il presidente del CONI ha voluto evidenziare come il calcio sta cercando in tutti i modi soluzioni che gli possano permettere di riprendere i campionati e chiudere la stagione al contrario di rugby, volley e basket.
E’ importante sottolineare come Malagò ha applaudito la decisione di rugby, volley e basket di interrompere la stagione sportiva 2019-2020 definitivamente a causa dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione e dal pericolo di contagio del Coronavirus, al secolo Covid-19, anche senza assegnare i titoli.
Il focus è molto semplice: meglio pensare a salvare il futuro dello sport, la stagione e le stagioni successive, piuttosto che perseguire il completamento di questa, la 2019-2020, già falsata, mettendo a rischio la regolarità e pregiudicando le prossime.
D’altronde, il presidente del CONI ha specificato che che non assegnare i titoli, quindi nel caso del calcio e della Serie A lo Scudetto, sarebbe un gesto etico importante, un segnale richiesto dalla gente, dal popolo, dall’Italia tutta, il vero veicolo e l’unico scopo dello sport.
Queste le parole salienti di Malagò:
I presidenti federali mi hanno detto che avrebbero interrotto, è nei loro diritti. Il calcio invece ragiona diversamente. Sono il primo a riconoscere la specificità del calcio e il diritto/dovere di cercare ogni strada per chiudere la stagione. Ma non hanno mai pensato a un’alternativa.
Invece di pensare al campionato o alle coppe, pensa a mettere in sicurezza il futuro (Catia Pedrini, presidente del Modena Volley, ndr). Perché il vero problema non è l’oggi ma il domani. Non assegnare gli scudetti sarebbe un gesto etico importante? Non mi permetto di parlare di etica. Ma è palese il bisogno di lasciare un segnale, è un sentimento molto diffuso tra la gente.
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