L’allarme per il virus ha bloccato l’affare, c’è però un altro possibile scenario
Come è normale che sia, la situazione d’emergenza che si sta vivendo in Italia (e man mano anche nel resto dell’Europa), condiziona inevitabilmente gli affari tra gli altri Paesi ed il Belpaese. Come ad esempio il passaggio di consegne della Roma dalle mani di James Pallotta (e soci) a quelle di Dan Friedkin, che sarà unico proprietario.
STOP- Sarà. Ma quando? La fumata bianca, urlata ai quattro venti la scorsa settimana, tarda ad arrivare. Vista l’incertezza che regna sul campionato italiano (sospeso fino al 3 aprile), l’imprenditore texano ha deciso di rallentare l’affondo proprio nel momento in cui sembrava pronta la volata finale.
La conferma arriva direttamente da uno dei dirigenti del Gruppo Friedkin, il quale ha dichiarato: “Tutto è cambiato tra sabato e domenica, quando è diventato chiaro che il campionato sarebbe potuto essere sospeso abbiamo decidere di mettere tutto in standby, in accordo con la Roma. Non c’erano problemi venerdì, ma abbiamo deciso di metterci in pausa per la mancanza di chiarezza sul resto della stagione in Serie A. Questa vicenda probabilmente avrà un impatto importante a livello economico e al momento è necessario sedersi a tavolino con la Roma e capire dove andrà a parare. Non è qualcosa che si può pianificare“.
L’arrivo della nuova proprietà, quindi, tarderà di sicuro. Almeno come socio di maggioranza. Nelle ultime ore si sta studiando la possibilità di un ingresso come socio di minoranza versando i 50 milioni di euro necessari a completare l’aumento di capitale. Per la cessione definitiva, però, c’è ancora da aspettare. Tutto è nelle mani del coronavirus.
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