È stato senza dubbio il trasferimento dell’estate quello che ha visto Leonardo Bonucci passare al Milan dalla Juventus dopo ben 7 anni di cui 6 incredibilmente vincenti.
Una storia che è terminata bruscamente, con una trattativa lampo, ma che in realtà, trova le sue radici alcuni mesi fa, quando lo stesso Bonucci ha sentito che qualcosa, nel rapporto con la dirigenza bianconera e con il mister Allegri, si era incrinato.
Per questo Leonardo, quando motiva la sua decisione, fa riferimento spesso all’immagine di un ciclo che si è chiuso, di un’esperienza, che senza dubbio lo ha segnato e che non potrà dimenticare, che però percepiva come giunta al termine.
Da entrambe le parti, mancava la voglia e la volontà di proseguire il cammino insieme, e così il centrale difensivo azzurro, ha deciso, a 30 anni, di rimettersi in gioco, sposando l’ambizioso progetto del nuovo Milan cinese, orchestrato da Fassone e Mirabelli, che punta a riportare il club rossonero ai vertici di Italia e poi d’Europa.
Una sfida che Bonucci affronterà con la sua proverbiale cattiveria e fame agonistica, caratteristiche che, a detta sua, sono fondamentali per vincere, soprattutto nella sua nuova squadra, che punta a cancellare anni davvero troppo deludenti.
Ai nuovi compagni promette che proverà ad offrire la propria esperienza e la propria carica agonistica, entrando, però, in punta di piedi nello spogliatoio, ma con entusiasmo e spirito di sacrificio, per insegnare che, come ha imparato, in prima persona nell’ intenso percorso in bianconero, nulla è impossibile.
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