Altro che gesto involontario dettato dal troppo agonismo, la Figc non ha alcuna intenzione di lasciare correre sul gol irregolare di Patrick Cutrone, che ieri pomeriggio ha portato in vantaggio il Milan con un colpo di braccio (simulando un colpo di testa). Nessuno ha visto nulla, naturalmente: arbitri, guardalinee e soprattutto il Var, la fantomatica tecnologia che avrebbe dovuto riportare il sorriso e la pace nel mondo del calcio.
Oggi Cutrone ha perso l’occasione per stare zitto e per cercare di discolparsi ha dichiarato che nel momento del tocco, forse per l’adrenalina del momento, si era convinto di averla presa con la testa. Una dichiarazione che fa acqua da tutte le parti e che l’entourage del Milan avrebbe dovuto evitare: dalla moviola infatti emerge la volontà fraudolenta del giocatore, che mima il colpo di testa ma alza il braccio per segnare.
La procura federale, visto che nessuno ha visto nulla e il direttore di gara non ha segnato nulla sul referto, ha aperto un fascicolo sulla condotta antisportiva di Cutrone: il giocatore del Milan rischia 2 giornate di squalifica. Condanna troppo severa? Assolutamente no. Se vogliamo dare un segnale forte, è necessario punire le condotte antisportive, qualsiasi esse siano.
Gol di mano, simulazioni, perdite di tempo: il gioco del calcio è basato sulla sportività e situazioni del genere mettono in cattiva luce uno sport che dovrebbe soltanto mettere in mostra il talento e il sacrificio per raggiungere determinati obiettivi.
Cutrone ha sbagliato e non può cavarsela con un “mi dispiace, ho agito in modo involontario”: deve prendersi la responsabilità di quello che ha fatto e stare fuori qualche giornata per riflettere. Il suo gol è costato almeno un punto alla Lazio, che ha di che rammaricarsi…
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