Crisi calcio italiano, il problema sono davvero i troppi stranieri o c’è anche dell’altro ?

Siamo sicuri che uno dei principali problemi del nostro calcio sono i troppi stranieri oppure i veri motivi vanno cercati altrove ? Facciamo un’attenta analisi.

Secondo molti tra i vari motivi che hanno portato il calcio italiano al tracollo, è quello legato al numero eccessivo dei calciatori stranieri presenti nei nostri campionati, soprattutto nelle formazioni Primavera. Siamo sicuri, però che questa è la causa principale oppure non credete che andrebbe fatta un’analisi più specifica, partendo da molto lontano per poter arrivare al vero motivo di questa crisi del nostro calcio ?

Bisognerebbe partire prima dall’alto, dove a livello federale ci vorrebbero figure attinenti al calcio, che abbiano soprattutto tanta passione, invece troviamo gente senza competenze e inadeguata, messa lì  grazie alla politica. Secondo aspetto importante, è quello sul fatto che bisogna affiancare ai nostri giovani gente qualificata, invece spesso vediamo allenare persone, le quali non hanno mai dato un calcio ad un pallone, trovandosi lì per merito degli sponsor o per le amicizie, penalizzando di conseguenza chi per tanti anni è stato un calciatore professionista e sarebbe perfettamente in grado di dare molto alla crescita dei ragazzi.

Restando in ambito dei settori giovanili, c’è un altro problema su come vengono formati i giovani calciatori, soprattutto non gli si dà il tempo necessario per crescere, non facendo un lavoro graduale. Oggi ad un bambino di 5-6 o 7 anni gli si parla già di tattica, quando invece a quell’età bisognerebbe lasciarli liberi con la palla ai piedi, in più si continua a trascurare l’aspetto tecnico, dando priorità alla struttura fisica del giovane. Per rendervi meglio l’idea, giocatori come Iniesta o Xavi, probabilmente in Italia non avrebbero fatto strada .  Nei settori giovanili, in questi anni è emersa anche la figura del procuratore, infatti molti calciatori giovanissimi ne hanno uno, cosa che in passato non era mai esistita.

Questa figura a nostro avviso è già dannosa per il calcio in generale, figuriamoci a livello giovanile, professionisti molto abili nello sfruttare questo sport soltanto per i propri interessi, non capendone nulla dal punto di vista tecnico e molto spesso condizionano le scelte delle società. Il calcio italiano ha toccato il fondo con la clamorosa mancata qualificazione della Nazionale ai prossimi mondiali, che forse ancora non ci ha insegnato abbastanza, visto che non si parla altro del nuovo ct e meno su come migliorare il nostro sistema calcistico, ormai fallimentare su tutti i fronti.

Poi c’è chi attribuisce causa del problema ai troppi stranieri, i quali aldilà che possano essere forti o meno hanno comunque più motivazioni e predisposizione al sacrificio rispetto ai nostri giovani italiani, abituati ad una vita più adagiata con la complicità anche dei genitori, sempre pronti a viziarli e giustificarli su tutto, facendogli un danno per la loro crescita. Sicuramente non sono tutti così, per nostra fortuna c’è l’eccezione, ma il problema esiste e dunque ci troviamo una generazione incapace di affrontare la vita. Il ragazzo straniero che arriva in Italia, nella maggior parte dei casi non ha avuto un’infanzia felice come i nostri ragazzi, di conseguenza arriva più pronto, maturo e motivato, perché per lui il calcio è tutto ciò che possiede.

Alla fine della fiera non conta essere italiani o stranieri, non è quello che determina un risultato finale, ma la cosa più importante deve essere la meritocrazia, cioè giochi se sei bravo, no perché si hanno bravi procuratori, un fisico da corazziere o perché addirittura viene imposto da una regola. La storia del calcio ha dimostrato più volte che tante Nazionali hanno vinto coppe del mondo, avendo giocatori di diverse etnie, basti pensare al Brasile, la Francia del 98 o la Germania del 2014 e continuerà ad essere così. 

In Italia bisogna cambiare cultura e migliorare ogni aspetto del nostro sistema calcistico, mettendo al posto giusto persone per bene, competenti e appassionate a questo sport, senza avere altri interessi che non siano quelli sportivi. Tutti i tifosi italiani e quelli che amano il calcio, sono in attesa di un cambiamento radicale nonostante non regni ottimismo e fiducia, sembra però allo stesso tempo non esserci la voglia e tanto meno l’interesse a migliorare davvero una situazione che ci sta portando sempre più verso il basso dopo aver scritto tante pagine gloriose della storia calcistica mondiale.

 

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