La conclusione del campionato porta con sé inevitabili bilanci. Squadra per squadra cercheremo di capire cosa ha funzionato e cosa no e analizzeremo le prospettive del prossimo campionato.
CHIEVO
Miracolo Chievo. Quando sembrava tutto perso, è arrivata la vittoria sul Crotone che ha riacceso la speranza e che ha proiettato i clivensi verso l’ennesima salvezza consecutiva. A livello di meriti, questa è la salvezza meno meritata in assoluto perché per diversi mesi, la squadra di Maran è stata la squadra materasso del campionato e ha offerto prestazione indecorose.
La prima parte di campionato è stata normale, poi si è assistito a un crollo vertiginoso a cui non eravamo abituati. Le prestazioni facevano pensare a una retrocessione quasi certa perché la squadra sembrava demotivata, impaurita, inerme. C’è voluto D’Anna per riportare un po’ di entusiasmo e di equilibrio nella squadra, che assieme a lui ha centrato tre vittorie consecutive fondamentali per la salvezza. Un’annata del genere, l’anno prossimo, potrebbe non bastare.
UDINESE
Per fortuna che è arrivata la salvezza (nelle ultime due giornate), perché un’annata del genere sembrava condannare i friulani verso una incredibile retrocessione. I friulani hanno toccato il fondo con Del Neri, poi con Oddo avevano trovato la quadratura del cerchio e sembrava che potessero dire la propria anche per un posto in Europa. Invece a un certo punto è avvenuto un incredibile black-out. Dopo l’undicesima sconfitta consecutiva in casa contro il Crotone, Oddo è stato esonerato e la squadra è stata affidata a Igor Tudor.
L’ex calciatore della Juventus, con molta fatica, è riuscito a portare alla salvezza la squadra vincendo a Verona 1-0. I tifosi possono tirare un sospiro di sollievo, erano anni che l’Udinese non rischiava così tanto di retrocedere nella serie cadetta. Prima di pianificare la prossima stagione, bisognerà capire dove sono stati commessi gli errori quest’anno.
BOLOGNA
Campionato anonimo del Bologna, che prima dell’ultima partita contro l’Udinese è stato anche contestato dai propri tifosi. I rossoblu non hanno mai rischiato di retrocedere (se non per qualche giornata) e hanno condotto un campionato altalenante, discontinuo e poco coerente con le aspettative di Donadoni, che nelle dichiarazioni si lamentava del fatto che il suo Bologna non riusciva a spiccare il volo.
Quest’annata è stata un vorrei ma non posso, un continuo vincere e perdere che non ha entusiasmato i tifosi, i quali speravano in un campionato migliore in considerazione del fatto che la rosa è altamente competitiva. Donadoni dovrà essere bravo a capire dove è mancata la squadra e soprattutto dove intervenire sul mercato.
CAGLIARI
Al termine di Cagliari-Atalanta i tifosi sardi hanno liberato tutto l’entusiasmo per una salvezza che ha del miracoloso. Dopo la sconfitta contro la Roma infatti, i sardi erano al terzultimo posto con un calendario difficilissimo (Fiorentina e Atalanta). Invece sono arrivate due vittorie che hanno permesso ai sardi di rimanere nella massima serie.
Come il Cagliari sia finito nella zona retrocessione è una domanda a cui non avremo risposta perché soprattutto nella prima parte del campionato, la sensazione era addirittura che il Cagliari potesse giocarsi un posto in Europa. Poi è arrivata qualche sconfitta e la squalifica di Joao Pedro e l’ambiente si è disunito. Il Cagliari non ha retto mentalmente e ha iniziato a perdere terreno fino a un passo dal baratro. Il colpo di coda finale è valso una salvezza che profuma di impresa.
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