Positivo al dorzolamide durante un controllo post Genoa-Benevento, Pepito Rossi è stato quest’oggi scagionato dalla corte di giustizia. Per lui solo un richiamo dal Tna.
“Oggi è finito un incubo di 4 mesi! Adesso voglio pensare solo al calcio e continuare a fare quello che amo più di ogni altra cosa!”, queste le parole comparse a seguito della sentenza sull’account Instagram official dell’ex calciatore del Genova. L’accusa per Rossi era quello di “utilizzo improprio di dorzolamide”, un agente anti-glaucoma contenuto nel collirio, che agisce diminuendo la produzione di umore acqueo. Esso è utilizzato comunemente sia per abbassare la pressione intraoculare nel glaucoma sia per l’ipertensione oculare. Difficilmente le norme anti-doping ne puniscono l’utilizzo.
Le parole del suo avvocato, infatti, non sono altro che l’affermazione di quanto già detto precedentemente dal calciatore: “Pepito ha voluto mantenere sin dall’inizio una linea di coerenza. Se avesse ammesso la volontarietà nel fare uso di questa sostanza nemmeno si sarebbe aperto il caso, dato che è molto avventato considerarla dopante, ma è giusto chiarire le cose fino in fondo e il ragazzo ne è uscito vincitore. Ha prevalso la linea della buona fede e della coerenza.” Dopo aver risolto questi problemi il calciatore potrà tornare ad essere uno degli assi più ricercati tra le squadre medio-piccole di Serie A, e quelle americane. La palla ora passa in mano a Rossi, intenzionato a chiudere la carriera alla grande lasciandosi alle spalle infortuni e questo brutto periodo.
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