Campionati europei: i Big match da seguire nel Week-end (18-19 novembre)

Dopo la più terrificante pausa per le nazionali della storia delle pause, ritorna il calcio europeo, con 3 derby d’altissimo livello a cavallo fra Inghilterra, Spagna ed Italia, e un’altra partita interessante. Abbiamo così selezionato per voi le quattro gare da tenere d’occhio, spiegando le chiavi di lettura più importanti.

Arsenal – Tottenham Hotspurs

L’anno scorso, dopo 21 anni, i tifosi dell’Arsenal non hanno festeggiato il Saint Totteringham Day, ovvero il giorno in cui l’Arsenal è matematicamente prima del Tottenham in classifica. Non l’hanno festeggiato per ovvi motivi: gli Spurs hanno finito il campionato solo dietro il Chelsea, e quest’anno sembra che la tradizione sia lontana dal ripetersi, perché il Tottenham è una vera squadra, e l’Arsenal è ancora impelagato nel tardo giurassico wengeriano.

L’Arsenal in casa finora ha un ruolino perfetto: 5 vittorie su 5 gare, mentre fuori casa si trasforma in una squadra da metà classifica, con una sola vittoria, in casa del deleritto Everton. La nuova disposizione scelta da Wenger (dalla fine della scorsa stagione) con una traballante difesa a 3, ha permesso però a Sanchez ed Ozil di giocare più vicini fra di loro, e più vicini alla punta, che sia Welbeck, Giroud o meglio Lacazette

 

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Compendio dei movimenti del trio d’attacco dell’Arsenal: Ozil è libero di muoversi sulla trequarti a piacimento, Lacazette si associa a Sanchez sulla sinistra, o al tedesco sulla destra, con assoluta libertà, affidandosi alla sua grande bravura nel gioco di sponda.

 

Il Tottenham nelle gare giocate contro squadre che schierano un 3-4-2-1 (3-4-3 che dir si voglia), tra l’altro lo stesso modulo scelto a Pochettino, è andato in difficoltà nelle due cose che meglio si dovrebbero fare quando si gioca con questo modulo e con questi principi tattici: non ha pressato bene l’inizio azione degli avversari, e non è uscito bene palla al piede da dietro, con il rombo che si viene a creare in fase di possesso fra i 3 centrali e il mediano.

Davies qui è spalle alla porta, ha ricevuto la palla in maniera arraffona da Lloris, preoccupato dal pressing che il Manchester United porta sistematicamente su tutti i giocatori che di solito impostano l’azione per gli Spurs. Alla fine l’esterno sinistro si girerà guadagnando una rimessa laterale.

 

Atletico Madrid – Real Madrid

Atletico e Real arrivano al primo derby del Wanda Metropolitano nelle peggiori condizioni viste probabilmente nell’ultimo decennio: il Real viene da una brutta sconfitta in Champions League, ed è a 8 punti dalla vetta occupata dall’odiato Barça, mentre l’Atletico deve fare un miracolo per andare agli ottavi di Champions League, ed è a pari punti con le Merengues. Quindi oltre che un derby, Atletico-Real sarà uno scontro diretto.

Negli ultimi 8 derby di Madrid giocati in Liga, l’Atletico ha perso solo una volta, l’ultima gara fra le due rivali giocata al Vicente Calderon. 

In quell’occasione vinse il Real Madrid 0-3, con tripletta di Ronaldo, che sarà, insieme a Griezmann, il vero protagonista della gara: il portoghese e il francese non hanno ancora impattato questa stagione nel migliore dei modi,  e vorranno approfittare della grande occasione per tornare sugli scudi.

Pass map e posizioni medie dell’ultima sfida in casa dell’Atletico giocata quasi un anno fa.

Come spesso accade Isco sarà l’uomo più importante per lo schieramento di Zidane. L’anno scorso il trequartista spagnolo scese in campo quasi a sorpresa, e cominciò a dar saggio della sua importanza al centro del campo, come catalizzatore di gioco e moltiplicatore delle linee di passaggio. Il derby di Madrid sarà importante anche per testare, a a un anno dall’inizio di questo esperimento, a che punto è la crescita della squadra campione d’Europa.

Roma – Lazio

Per la prima volta dopo anni Roma-Lazio non sarà solo un derby, con tutte le accezioni del caso: la lotta per la supremazia cittadina, la Lazio che con affanno arriva alla gara contro i giallorossi vedendola come ultima spiaggia per salvare una stagione, la Roma che prova a lottare per giocare un derby come una gara da 3 punti e poi puntualmente la trasforma in una gara che vale ancora di più.

quattro

Da quasi 3 anni infatti Roma-Lazio torna ad essere uno scontro diretto, una gara che oltre a valere per l’onore cittadino, vale punti pesanti in classifica. Il merito è sicuramente dei due allenatori, che hanno qualcosa in comune, ma anche qualche netta differenza: entrambi giovani, entrambi italiani, entrambi alla prima esperienza su una panchina importante, entrambi alla ricerca di stupire e di vincere in un ambiente difficile con la particolarità di seguire le loro idee.

La Lazio non è più solo una squadra verticale, gli addii di Biglia e di Keita, l’assenza prolungata di Anderson e l’inserimento tardivo di Nani hanno portato Inzaghi a seguire dei principi di gioco che si spostano dalla densità in zona palla, con un possesso ragionato, alle solite fiammate in transizione positiva per scatenare la velocità di Immobile. Il modulo è rimasto il 3-5-2 o 5-3-2, sono i principi di gioco che si sono evoluti.

C’è da aspettarsi, però, che la squadra di Inzaghi lasci il possesso della palla alla Roma, come già fatto in tutti i 3 incontri precedenti contro big del campionato (Milan, Napoli e Juventus), nei quali ha raccolto 6 punti.

Il 3-5-2 permetterà ad Inzaghi sia la parità numerica in mezzo al campo, sia la possibilità di avere raddoppi costanti in fascia, con la scalata dell’intermedio di centrocampo di riferimento o con la doppia chiusura dell’esterno e del centrale difensivo più vicino. Delle situazione che di solito una squadra che gioca con il 4-3-3 come la Roma soffre, anche se i giallorossi finora non hanno avuto problemi a vincere anche le partite in cui hanno prodotto quel poco che serve per andare in vantaggio, e poi consolidarlo con una strana ritrovata forza emotiva.

 

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Piccola collezione di azioni difensive della Lazio contro il Napoli, che si schiera con un 4-3-3 come la Roma. Prima dell’ecatombe di difensori che porterà al 4-1 dei partenopei, Inzaghi era stato l’unico ad impensierire Sarri seriamente in questa stagione.

Di Francesco, per far suo il derby, probabilmente dovrà ricercare più questo che un solo motivo tattico: affidarsi all’esperienza consolidata dei suoi uomini migliori, trasformare la gara in una partita da 3 punti, e non in una guerra, e vincerla con le migliori armi.

Le migliori armi della Roma sono quelle che hanno portato i giallorossi al primo posto nel girone di Champions League, e al record di vittorie consecutive in trasferta. Kolarov regista laterale che catalizza tutte le palle ben costruite da dietro, sarà probabilmente marcato da Marusic e raddoppiato da Luis Alberto, così sarà fondamentale il lavoro di squadra con Pellegrini (o Nainggolan, se recupera) e Perotti; i triangoli di costruzione laterali fra terzino, mezzala ed ala, che sono fondamentali nel gioco dell’ex tecnico del Sassuolo; l’importanza di Dzeko che si muove da punta, e da trequartista aggiunto, facendo da regista della manovra negli ultimi 15 metri; la difesa alta, altissima, forse l’unico principio tattico che Inzaghi proverà a tramutare in pregio per vincere la gara.

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Kolarov fa funzionare bene la catena di sinistra, grazie ai movimenti coordinati con la mezzala (Nainggolan) e l’ala (El Shaarawy o Perotti), nell’ultima clip un saggio delle qualità tecniche del serbo, che quando non vede sbocchi sulla sua fascia, cambia gioco con un lancio perfetto, piuttosto che intestardirsi con dribbling inutili.

 

Napoli – Milan

Quanto è servita veramente la vittoria di Reggio Emilia al sempre convalescente Milan di Montella? La pausa ha permesso al tecnico campano di lavorare meglio sui principi di gioco sui quali sviluppare il suo 3-5-2? E quanto invece avrà giovato a Sarri, per trovare nuovi meccanismi per la catena laterale di sinistra, che sarà orfana di Ghoulam per molto tempo, ed ha già creato degli scompensi che in parte hanno portato al pareggio in casa del Chievo Verona? Quanto sui nazionali (Bonucci, Jorginho, Insigne) la terribile eliminazione dell’Italia a livello emotivo?

I motivi di interesse per Napoli-Milan non sono pochi, anche se questa sembra una gara quasi scontata, si sa che le pause delle nazionali portano con sé delle sorprese. Sarà importante il lavoro del nuovo esterno Borini, in tandem a quanto pare con Suso, per disinnescare Hamsik e Insigne, mentre Bonucci dovrà mantenere il massimo della concentrazione insieme ai compagni di reparto, visto che passerà nel giro di una settimana dal difendere l’area contro due bestie da 1,90 come Berg e Toivonen, alla velocità del trio offensivo di Sarri.

 

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