Era nell’aria ormai da una giornata buona, ed è da poco arrivata l’ufficialità: Valon Berisha è un nuovo giocatore della Lazio.
Arriva così il tanto agognato colpo a centrocampo per la società biancoceleste, che ha ultimato in breve tempo l’accordo sia con il giocatore che con il Salisburgo –club austriaco che, per la cronaca, ha malamente eliminato proprio i biancocelesti dall’ultima Europa League- un’operazione sicuramente vantaggiosa sul piano economico per la società di Lotito: 7,5 milioni per gli austriaci e contratto quinquennale a un milione e mezzo a stagione per il centrocampista.
Non è parente dell’Etrit Berisha portiere albanese dell’Atalanta, e anche se l’omonimia potrebbe palesemente indicare una analoga provenienza geografica, la storia di Valon è un po’ diversa: seppur anche lui abbia origini albanesi, è nato a Malmo, ovviamente in Svezia, da genitori albanesi-kosovari, ha la nazionalità norvegese, essendo cresciuto a Egersund, piccola cittadina a sud di Stavanger, e ha anche giocato per 4 anni nella nazionale norvegese maggiore, dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili, addirittura partendo dall’under 15, il tutto, però, prima di prendere la nazionalità kosovara, e passare quindi alla corrispettiva nazionale.
Un giocatore multietnico, si direbbe. Ma soprattutto un elemento ancora abbastanza giovane, soli 25 anni, e perciò con buoni margini di carriera ed eventuale crescita tecnica.
E’ questa la seconda operazione di calciomercato chiusa in pochi giorni dalla dirigenza laziale e nello specifico dall’ormai affermato direttore sportivo Igli Tare, dopo il danese Riza Durmisi dal Betis Siviglia.
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