Levi Randolph è uno degli acquisti senz’altro più interessanti di tutto il campionato di Serie A1 di Basket in Italia. Avellino non se l’è lasciato scappare ed eccolo qua, direttamente dall’Alabama.
Randolph, come detto, è nato nel sud degli Stati Uniti e di ruolo fa l’ala piccola. A 24 è alto 1.97 e può essere utilizzato come ala piccola anche se nella sua carriera ha svolto egregiamente anche quello di guardia.
In estate il classe 1992 ha firmato un contratto che lo lega alla Sidigas, ma trovarsi catapultato a quasi 8000 chilometri di distanza non è stato facile. Il carattere, che contraddistingue gli uomini forti, lo ha aiutato parecchio:
Vivo da solo ad Avellino e penso sia inevitabile che la famiglia mi manchi, anche se la sento ogni giorno. Comunque l’avevo messo in conto quando ho firmato per venire in Italia.
I compagni di squadra, però, lo hanno aiutato parecchio ed ora in Campania sembra essersi ambientato al meglio grazie anche e soprattutto alla cucina, il vero fiore all’occhiello del Belpaese.
La pallacanestro, però, ha il primato su tutto: Randolph, dichiarano gli addetti ai lavori, è il primo a mettere piede sul parquet sia che si tratti di un allenamento sia che invece ci sia da giocare una partita. Insomma, l’atteggiamento è molto professionale.
Il direttore sportivo di Avellino, nonostante riconosca del talento puro, vuole togliere dalle sue spalle la pressione che si è creata in tutti questi mesi:
Non devo segnare per forza venti punti per dire di aver giocato bene. Sicuramente bisognerà avere un po’ di pazienza all’inizio perché è praticamente un rookie, ma crediamo che possa avere le doti per emergere.
I numeri, però, sono dalla sua parte: negli USA, infatti, la sua media superava di gran lunga i 15 punti di media a partita ed il numero di assist era altrettanto alto. La pazienza, dunque, dovrebbe essere ripagata.
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