Analisi tattica Arsenal-Milan 3-1: i rossoneri disputano una buona partita, ma i loro sogni vengono frantumati dalla terna arbitrale che concede un rigore da ufficio inchieste ai padroni di casa, che riescono così a risollevarsi concretizzando il regalo di Pasqua anticipato che Eriksson concede su assurda segnalazione di Ekberg, mentre non vengono concessi al Milan 2 penalty che potevano essere fischiati. Nella ripresa i rossoneri sciupano molte occasioni da gol, mentre una papera di Donnarumma propizia il bis dei Gunners. I rossoneri mollano la presa ed i padroni casa trovano anche il terzo gol.

I rossoneri per la prima volta in stagione iniziano una gara con il modulo a due punte, in quanto Gattuso vuole partire forte, sorprendere immediatamente l’Arsenal e lanciare un segnale: il Milan è vivo e ci crede. 

Ecco perchè il tecnico si presenta a Londra senza timori reverenziali e riesce a trasmettere la sua fiducia anche alla squadra, optando per un modulo a trazione anteriore: è un 4-4-2 atipico, con Borini terzino destro, Suso e Calhanoglu esterni di centrocampo, Montolivo e Kessie a far da diga in mezzo e Cutrone in coppia con Andrè Silva. 

E’ un modulo spavaldo, che potrebbe anche sembrare rischioso ma, nel calcio come nella vita, chi non rischia non vince mai. La scelta a centrocampo ricade su Montolivo e Kessie perchè, con uno schieramento così offensivo, urge mettere in campo due mediani che fanno densità, sacrificando di fatto il regista (Biglia).

Borini titolare nel ruolo di terzino destro da molti era visto come un azzardo, ma Fabio sta imparando a difendere ed interpretare al meglio il ruolo, essendo sempre propositivo in attacco, ma lesto a rinculare in difesa, dando qualche preoccupazione in più a Mkhitaryan, al quale Wenger ha dovuto dare anche compiti difensivi. 

La squadra di Gattuso si presenta all’Emirates Stadium con il piglio giusto, quello di chi vuole portare a casa l’impresa ed inizia a macinare gioco e confezionare palle gol già dai primissimi secondi. Il modulo a trazione anteriore e l’atteggiamento accorto ma spavaldo allo stesso tempo fruttano la rete del vantaggio che riapre la partita, ma un’inguardabile terna arbitrale si frappone tra i rossoneri ed il sogno: rigore inventato per l’Arsenal e punteggio fissato sull’1-1.

Dopo molte occasioni fallite dal Diavolo e due rigori negati ai rossoneri, arriva la papera di Donnarumma che porta il risultato sul 2-1 e frantuma le residue speranze, con la conseguenza che i ragazzi staccano la spina e prestano il fianco al terzo gol dei Gunners, a sancire il definitivo 3-1 che fa arrabbiare molto Gattuso, comunque orgoglioso della prova fornita e del carattere mostrato ma che non ammette cali di tensione così clamorosi all’interno di una partita.

A fine partita Ringhio la analizza cosi: “Tra vent’anni guardando il risultato si vedrà solo che è finita 3-1 e a me brucia il c**o, perchè quando si è in campo non bisogna mollare mai e prendere gol facili. Noi dobbiamo ripartire da là, dalla mentalità, e non vedere se c’era rigore o non c’era rigore“. E’ un’analisi lucida, schietta, onesta. E’ quella di un grande allenatore che non vuol piangersi addosso ma vuole dare una lezione alla sua squadra, consapevole che batoste come questa serviranno da esperienza ad un gruppo ancora troppo “ingenuo” per poter disputare match così importanti in Europa.