Le sorprese nelle formazioni, rispetto a quelle attese nella vigilia sono molte. Nella Juventus, Allegri lascia a riposo Alex Sandro, mettendo Asamoah al suo posto, e schierando Barzagli come terzino destro, mentre Dani Alves sostituisce lo squalificato Cuadrado, e Pjaca al posto dell’infortunato Mandzukic. Il modulo rimane il 4-2-3-1. 

Montella, invece, schiera 3 centrali difensivi, mantenendo un 4-3-3, con Zapata spostato sulla destra. Suso non ce la fa a recuperare, così gioca Deulofeu a destra, e Ocampos a sinistra, nel tridente d’attacco completato da Bacca.

DOMINIO TERRITORIALE

Montella impone un atteggiamento prettamente difensivo alla sua squadra, che si chiude in un 4-5-1, che a volte diventa persino 5-4-1. L’intenzione del tecnico napoletano è chiara: chiudere al meglio gli spazi centrali per non permettere a Dybala di scatenare la sua fantasia.

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Per far questo però il Milan gioca molti metri dietro, permettendo alla Juve di impostare il gioco con tranquillità affidandosi al “doppio pivot” Pjanic-Khedira. Il bosniaco è libero di dettare i tempi, la Juventus così crea gioco in quantità industriale (93 palloni toccati, 84% di passaggi riusciti), tirando 24 volte verso la porta di un eccezionale Donnarumma.
I bianconeri provano a colpire giocando sull’ampiezza, e sulla posizione di Dani Alves, molto largo a destra.

Il Milan si affida solo ed esclusivamente ai contropiedi, che comunque non riesce ad imbastire con pericolosità, perché vengono quasi tutti sventati dalla retroguardia juventina. Proprio da una transizione positiva tentata dal Milan nasce la rete del vantaggio bianconero: Benatia anticipa Bacca, che stava ricevendo il pallone da Pasalic, ed attacca l’area disinteressandosi di tornare in difesa. La galoppata del marocchino viene premiata da un lavoro in rifinitura perfetto di Dybala e Dani Alves. 

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La sola presenza di un uomo in più non previsto dalla retroguardia rossonera ha creato imbarazzo.

Fino a quel momento il Milan aveva tirato solo una volta, sviluppando pochissimo la manovra. Montella così decide di invertire gli esterni, provando a creare un mismatch in velocità fra Deulofeu e Barzagli sulla sinistra.

Quando il primo tempo sta per tramontare, è proprio un movimento dello spagnolo ad innescare l’azione che porta al pareggio. Deulofeu viene incontro ad una seconda palla velenosa, nata da un rilancio affrettato di Romagnoli in difesa, attraendo Barzagli fuori posizione. Bonucci ad anticipare Sosa, che però di prima lancia perfettamente lo spagnolo che ha preso il tempo a Barzagli e può attaccare lo spazio, la difesa della Juve e scoperta e viene colpita da Bacca.

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SECONDO TEMPO, NUOVO MILAN

Allegri avverte il pericolo di lasciare Barzagli sulla fascia di Deulofeu, e corre subito ai ripari mettendo Lichtsteiner, un terzino puro. La partita così riprende lo spartito della prima frazione, una grande differenza che sta nell’atteggiamento del Milan. Montella corregge la posizione di Sosa in fase di non possesso, tenendo qualche metro dietro la linea dei centrocampisti, davanti la difesa, a tener bada a Dybala.

Montella adegua la posizione di Sosa in fase di non possesso, per cercare di schermare Dybala. Il Milan passa a un 4-1-4-1.

Il secondo tempo però non ha visto un vero e proprio assedio dei torinesi, in particolare con la sostituzione di Bacca con Kucka, e lo spostamento di Ocampos al centro dell’attacco, il Milan ha alzato la pressione, rendendo più difficile lo sviluppo della manovra ai bianconeri. Il problema vero dei milanesi, tuttavia, è la sterilità offensiva: nel secondo tempo le occasioni da rete chiare saranno praticamente nulle, e il Milan troverà la porta solo tirando da fuori area.

Montella cambia continuamente fisionomia alla sua squadra, con l’inserimento di Poli sposta Kucka al centro e il centrocampista ex-Samp sulla destra, la Juventus continua a mettere in pericolo la retroguardia rossonera, ma non con la stessa continuità ed incisività del primo tempo.

Il risultato finale scaturisce da un episodio arbitrale, più o meno discutibile (forse è più strano il recupero così allungato, per una partita che di fatto ha avuto poche interruzioni ed un ritmo a tratti forsennato, che il mani di De Sciglio) ma mette in chiaro una serie di cose: il Milan ha provato a fare la sua onesta partita, difendendosi e provando a ripartire, e stava riuscendo a portare a casa un punto, mentre la Juventus sta crescendo ancora di più nel suo gioco. Il 4-2-3-1 sembra calzare a pennello per le caratteristiche di Pjanic e degli esterni, finalmente a proprio agio, e la produzione offensiva ne sta veramente giovando.

Con questa vittoria i bianconeri mettono sottochiave uno Scudetto che comunque sarebbe stato già loro anche in caso di pareggio, e vittoria della Roma a Palermo nel posticipo di domenica, e possono concentrarsi sull’Europa, mentre il Milan esce nervoso da Torino, ma comunque orgoglioso di essere finalmente una squadra vera e compatta, che si sa adattare agli avversari, ma sa anche proporre un suo stile di gioco (anche se, nella fattispecie, ieri sera questo non è avvenuto).