Analisi Gran Premio d’Australia di F1: vince Verstappen una gara condizionata da 3 ripartenze

Gran Premio d’Australia di F1: vince Verstappen al termine di una corsa versione thriller condizionata da 3 bandiere rosse e 3 ripartenze dalla griglia! Alle sue spalle sul podio Hamilton 2° e Alonso 3°. Malissimo le Ferrari con Leclerc ritirato e Sainz dodicesimo.

E’ successo di tutto nel Gran Premio di Formula 1 d’Australia. Il più abile degli scrittori non avrebbe potuto disegnare una trama come quella regalata dal Gp d’Australia a Melbourne, tra bandiere gialle e rosse a ripetizione, squalifiche, sospensioni e riprese.

Alla fine, nulla è cambiato nelle gerarchie del circus con il campione del mondo Max Verstappen a mettere in fila la concorrenza aggiudicandosi il secondo Gp dei tre finora disputati e tenendosi saldamente la testa della classifica. Alle sue spalle l’ottimo Hamilton con la sua Mercedes e l’altrettanto valido Alonso, per la terza volta a podio con la sua Aston Martin in tre Gp. Perez, con l’altra Red Bull, partito dall’ultimo posto per i guai patiti in Q1, si è insediato in un buon quarto posto. Male, anzi malissimo  le Ferrari con Leclerc già fuori dopo poche battute e Sainz penalizzato alla fine di cinque secondi e soltanto dodicesimo. Per il cavallino rampante il mondiale 2023 continua a essere un libro horror. A punti le due Mc Laren di Norris e Piastri così come la Haas di Hulkenberg, l’Alfa Romeo di Zhou e l’Alpha Tauri di Tsunoda.     

Il campione Max Verstappen parte dalla pole come già avvenne nel Gp del Bahrain. Mercedes subito alle spalle, molto indietro e in modo preoccupante le Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz. Alonso con l’Aston Martin conferma la sua competitività partendo con il quarto tempo. Buona prestazione in qualifica delle Mercedes con Lewis Hamilton e George Russell. La vigilia della partenza del Gp d’Australia a Melbourne ha un volto preciso.

Cronaca Gran Premio di Australia

Cronaca Giri 1-15

Pronti via e Russell sfrutta ottimamente la prima fila mettendosi alle spalle il poleman Verstappen. La Ferrari parte subito malissimo con Leclerc che finisce nella ghiaia e si ritira dopo non avere compiuto nemmeno un giro. Altro weekend nero da archiviare per il pilota monegasco e, in generale, per la scuderia di Maranello che pare non riuscire a trovare una sua dimensione. Il Gp nasce come un’odissea con la safety car subito in pista. Al comparire della bandiera gialla sono le due Mercedes di Russell e Hamilton a comandare la scena con il campione del mondo Verstappen alle spalle. L’olandese accusa il sette volte campione del mondo di averlo buttato fuori pista. Scintille già alle prime battute di una gara che ha subito voluto sfornare emozioni dopo pochi metri di pista percorsi. Russell resiste all’attacco sferrato dal compagno di squadra al settimo giro, intanto il Gp perde un altro pezzo perché Albon finisce al muro con la sua Williams. La vettura di quest’ultimo resta con la parte posteriore affacciata alla pista in posizione non proprio felicissima. Scatta così la bandiera rossa perché ci sono due elementi che impediscono la momentanea prosecuzione del GP: la ghiaia in pista e la Williams di Albon a fare da elemento di rischio al transito dei piloti. Neppure il più abile dei romanzieri avrebbe potuto concepire un avvio di Gp tanto tormentato. La gara riparte dopo un quarto d’ora e, dopo la safety car ad aprire il campo, riprende con Hamilton che riassapora dopo diverso tempo il brivido dell’essere in testa a un Gp. Dopo l’inglese transitano Verstappen e l’Aston Martin di Alonso, Russell riparte solo quinto dopo un ottimo avvio di gara. Al dodicesimo passaggio il campione del mondo in carica supera Hamilton e si prende il primo posto, Alonso appare un po’ attardato ed è forse in preda a qualche problema. L’altra Ferrari di Sainz non dà segni di vita apprezzabili con l’ottavo posto: a punti, per ora, ma sempre ben lontana dalla concorrenza più titolata. Stroll, con la seconda Aston Martin, gira a ritmi discreti ed è sesto. Il ferrarista, però, riesce a risalire di due posizioni e si insedia al sesto posto dopo avere scavalcato Stroll. Russell sembra avere ripreso il passo precedente ed è quarto.

Cronaca Giri 16-30

Nelle retrovie si rivede Perez, partito all’ultimo posto clamorosamente con la seconda Red Bull per essere finito sulla  ghiaia in Q1 nelle qualifiche. Al diciassettesimo giro il messicano si assesta al tredicesimo posto passando l’Alfa Romeo di Zhou,vettura in chiara crisi. Ottima sfida tra Alonso e Hamiltoon per il sdcondo posto. Odissea anche per la Mercedes. Russell vede andare in fiamme, letteralmente, la sua ottima partenza con la sua Mercedes che prende fuoco al diciottesimo giro e deve ritirarsi. Nuova safety car in pisa e Gran Premio sempre più somigliante a un’odissea. Con il compagno di squadra Hamilton i ritiri salgono a tre, dopo quelli di Leclerc e Albon, a neppure un terzo di gara. Intanto Verstappen ha tracciato tra sé e Hamilton un distacco di oltre due secondi. Alla ripartenza della gara si rivede uno spiraglio di luce per la Ferrari con Sainz che va all’attacco dell’Alpine di Pierre Gasly per il quarto posto, risale anche Perez con la Red Bull al 24° passaggio occupando il nono posto ed entrando quindi in zona punti. La situazione vede Verstappen in testa, alle sue spalle Hamilton, Alonso, pur molto attardato, Gasly, Sainz, Stroll. Settima l’Haas di Nico Hulkenberg autore di una discreta gara, stesso discorso per la Mc Laren di Lando Norris ottava, l’Alpha Tauri di Tsunoda nona e la Mc Laren di Piastri decima. A seguire Ocon, Perez, Zhou, Magnussen, Sargeant, Bottas e De  Vries.

Cronaca Giri 31-45

Verstappen continua a transitare senza particolari problemi in testa alla kermesse d’Oceania, al 33° passaggio Ocon, con la seconda Alpine, entra in zona punti insediandosi al decimo posto. L’olandese campione del mondo, con il solito copione, sembra tracciare un fossato importante tra sé e Hamilton rifilandogli otto secondi. Buone notizie per la Ferrari con Sainz che va a insidiare il terzo posto di Alonso. Al 37° passaggio Sargeant, con la sola Williams rimasta in gara, si concede un pit stop, altra gara in salita per lui. Al 39° giro Verstappen ottiene il suo nuovo giro veloce con il tempo di 1.21.319 e conferma il suo fossato di vantaggio su Hamilton. Anche il circuito australiano sembra fornire, in testa, il solito copione di sempre. Il sette volte campione del mondo riesce però subito dopo a migliorare il giro veloce dell’olandese che però lo risupera subito in questo senso prendendosi il temporaneo punto addizionale fermando i cronometri a 1.20.986. Il distacco tra i due ammonta a dieci secondi e Verstappen pare non avere alcun problema a gestirlo. Perez scavalca la Mc Laren di Norris e va all’ottavo posto, gara capolavoro per lui che era partito dall’ultima fila dopo le tribolazioni patite in Q1.

Cronaca Giri 46-58

Anche Alonso dà buone vibrazioni stabilendo il nuovo giro veloce con il tempo di 1.20.690 al 46° passaggio. Perez, però, migliora immediatamente il dato e si prende il temporaneo punto addizionale. Verstappen ridà un ennesimo volto nuovo al giro più veloce e si tiene stretto il primo posto tenendosi dietro con disinvoltura Hamilton e Alonso. Magnussen, con la Haas, resta con la gomma posteriore destra out e il Gp si tinge di nuovo di giallo con un altro ingresso della safety car in pista. Il pilota della Haas se ne va mestamente ai box ed è il quarto ritiro della gara dopo quelli di Leclerc, Albon e Russell.Bandiera rossa e tutti nuovamente ai box per un GP che sembra non avere mai fine. Troppi i detriti lasciati in pista da Magnussen, comunica la Federazione nel motivare l’introduzione della bandiera rossa, per proseguire la gara in condizioni di tranquillità. Nemmeno il tempo di ripartire e la bandiera rossa scatta di nuovo, stavolta sono le due Alpine di Ocon e Gasly a finire a muro. Un Gran Premio che si farà ricordare a lungo. La gara termina clamorosamente con la bandiera esposta. Poi la Federazione ci ripensa, introduce la gialla e fa compiere ai piloti il giro finale. Vince, in un’atmosfera surreale, Verstappen, per la seconda volta nei primi tre GP, precedendo la Mercedes di Hamilton e Alonso che ,con l’Aston Martin, guadagna il terzo podio in tre gare. Ma ci sono penalizzazioni in vista. Per un contatto avuto in precedenza con Alonso, Sainz si vede retrocedere di cinque secondi per l’ennesima notizia tinta di nero della Ferrari per questo Gp. L’ordine d’arrivo finale, con la conferma del podio per Verstappen vincitore, Hamilton secondo e Alonso terzo, vede alla fine Stroll, Perez ottimo quinto, Norris  ottimo sesto, Hulkenberg buon settimo con la Haas, Piastri ottavo e bravo a piazzare con Norris la Mc Laren finalmente in zona punti. Entrano in classifica anche Zhou, nono  con la sua Alfa Romeo, e Tsunoda con l’Alpha Tauri decimo. Seguono Bottas, Sainz, dodicesimo dopo i cinque punti di penalizzazione inflitti, Gasly, Ocon, De Vries, Sargeant, e Magnussen che non ripete la buona prestazione di Jeddah. Ritirati Leclerc, Albon e Russell.

ORDINE D’ARRIVO GP AUSTRALIA

Verstappen (Red Bull)

Hamilton (Mercedes) a 0.179

Alonso (Aston Martin) a 0.769

Stroll (Aston Martin) a 3.082

Perez (Red Bull) a 3.30

Norris (Mc Laren) a 3.701

Hulkenberg (Haas) a 4.939

Piastri (Mc Laren) a 5.382

Zhou (Alfa Romeo) a 5.713

Tsunoda (Alpha Tauri) a 6.052

Bottas (Alfa Romeo) a 6.513

Sainz (Ferrari) a 6.594

Gasly (Alpine)

Ocon (Alpine)

De Vries (Alpha Tauri)

Sargeant (Williams)

Magnussen (Haas)

Ritirati: Leclerc, Albon e Russell.