Analisi Empoli-Milan: la squadra di Gattuso inizia forte, passa in vantaggio sfiora il raddoppio, ma poi subisce il ritorno dei toscani che pareggiano. Gli ultimi 20′ si trasformano in un assalto alla porta di Terracciano, che diventa l’eroe della serata con almeno 5 parate decisive.
Gattuso in conferenza lo aveva detto: “Questo Milan ha il braccino”. Ed è proprio così. I rossoneri giocano bene, sprecano tantissimo, passano in vantaggio, ma poi subentra paradossalmente la paura di portare a casa il risultato e qualcosa va in tilt.
Non si può parlare di una squadra che non gioca oppure di una squadra abulica, che, nonostante l’assenza di Higuain, produce una grande mole di gioco e le palle-gol fioccano. Serve, però, essere più cinici, più precisi, più lucidi, più spietati sottoporta.
E’ inammissibile che la squadra abbia 4-5-6 occasioni per chiudere la partita e le sciupi tutte clamorosamente, permettendo agli avversari di rimanere in corsa e pareggiare.
Tra l’altro il pareggio dei toscani è stato un suicidio rossonero, con Romagnoli, impeccabile fino a quel momento, che l’ha combinata veramente grossa.
Nonostante l’assalto alla porta empolese, che si è trasformato in un Terracciano Vs Milan, è diventato impossibile raddrizzare l’incontro ed il pareggio ha resistito fino al 94′.
Più che un problema di squadra il problema è mentale, non c’entra la tattica o la condizione fisica, ma Gattuso dovrà essere bravo a lavorare da psicologo per “guarire” i suoi giocatori dalla sindrome del braccino che come conseguenza porta inevitabili rimonte. C’è da sbloccare qualcosa, e c’è da farlo in fretta, perchè dopo aver pareggiato contro Cagliari, Atalanta ed Empoli, arriverà a San Siro lo scoppiettante Sassuolo di De Zerbi e degli ex Boateng e Locatelli, che di certo faranno di tutto per fare bella figura davanti ai loro ex tifosi.
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