“Aggredito con una pistola”: Marusic e l’incredibile episodio con l’agente
Il terzino della Lazio è stato vittima di un’aggressione all’uscita di un ristorante a Belgrado, dove aveva festeggiato il compleanno.
Un minimo di continuità. I gol di Felipe Anderson e Luis Alberto permettono alla Lazio di sbancare il Mapei Stadium e incamerare la seconda vittoria consecutiva, una novità assoluta in quest’inizio di campionato. Tre punti fondamentali utili per risalire ulteriormente la classifica ed avvicinarsi al quarto posto, che dopo la sconfitta della Fiorentina dista solo quattro lunghezze.
L’importanza della partita era chiara a tutti a Formello. Secondo il Corriere dello Sport, Maurizio Sarri – che aveva deciso di non presenziare alla conferenza stampa prepartita – avrebbe utilizzato addirittura la parola «decisiva». Era necessario dare un’altra risposta dopo l’ottima prestazione pre-sosta contro l’Atalanta, ed è accaduto.
Nonostante fosse vietato sottovalutare il Sassuolo – che aveva fatto vittime illustri fin qui – la gara di Reggio Emilia resta l’impegno meno difficoltoso in questo ciclo di gare, nel quale potrebbe decidersi buona parte del destino della Lazio. Il doppio impegno con il Feyenoord – domani trasferta a Rotterdam – metterà in chiaro le possibilità di passaggio del turno.
In campionato, invece, tre sfide dall’alto coefficiente di difficoltà (Fiorentina, @Bologna e il Derby) che daranno un quadro migliore sulle potenzialità di questa squadra.
Spiacevole episodio
Nel corso della pausa riservata alle nazionali, soltanto tre biancocelesti hanno lasciato Roma per unirsi ai rispettivi raduni. Tra questi, anche Adam Marusic che oltre agli impegni con il Montenegro è stato anche vittima di un episodio molto spiacevole avvenuto a Belgrado.
Al termine della partita contro la Serbia disputata martedì scorso, il terzino biancoceleste si è recato in un ristorante per festeggiare il suo trentunesimo compleanno assieme alla famiglia ed al suo agente. All’uscita dal locale sono stati prima circondati da diverse auto e poi aggrediti da un gruppo di malviventi, che avrebbero anche puntato la pistola alla testa di Marusic per evitare che potesse aiutare il suo procuratore, l’obiettivo dell’agguato.
L’accusa
A raccontare la vicenda è stato proprio l’agente del laziale, Uros Jankovic, ai microfoni di vijesti.me. L’uomo è adesso ricoverato al Centro Clinico di Belgrado, dove è stato operato per la frattura dello zigomo destro e della gamba sinistra.
Il procuratore di Marusic ha accusato dell’aggressione i due figli di Zvezdan Terzic, direttore general della Stella Rossa, ed un loro amico: «I tre si possono chiaramente vedere in video».