Sandro Tonali era dell’Inter da mesi. Era. Poi Antonio Conte, in quell’amarissima conversazione con i.giornalisti dopo la finale di EL persa contro il Siviglia, ha nuovamente e pesantemente criticato la società che gli versa ben 12 milioni annui accusandola di varie cose, compreso un mercato non all’altezza dei suoi desideri.
Desideri che riguardano giocatori di una certa età, esperti e magari già allenati in passato. Tra questi non c’è Tonali, ritenuto troppo inesperto e che avrebbe sicuramente ricevuto apprezzamenti poco cortesi come capitò a Stefano Sensi e Nicolò Barella dopo la sconfitta patita a Dortmund a novembre.
l’incontro tra Conte e dirigenza seguito al crollo di Colonia è una tregua armata tipo primo dopoguerra, ma con conseguenze importanti: non più giocatori futuribili, ma esperti. E addio Tonali.
Il mediano del Brescia faceva gola al Milan da prima dei nerazzurri e da quando era in B, ma si è temporeggiato troppo e ora Massimo Cellino spara altissimo. Ma quanto accaduto in casa Inter, sparita senza più farsi viva dal patron delle Rondinelle, ha permesso ai rossoneri di rientrare in gioco.
La bomba esplose poche sere fa: sorpasso del Milan. In pochi a crederci, ovviamente: Inter avanti da mesi e mesi. E invece no. E allora Paolo Maldini, ottenuta l’autorizzazione dalla società, ha incassato il sì del ragazzo, tra l’altro tifoso rossonero, e ha presentato al Brescia l’offerta giusta: 35 milioni divisi in 10 per il prestito oneroso, 15 per l’obbligo di riscatto e 10 di bonus; in più, infine, al Brescia andrà il 10% della cifra che sarà eventualmente incassata in caso futura rivendita.
Tonali firmerà un contratto quinquennale da 2,2 milioni annui più bonus.
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