Una giornata tutto sommato “agile” per gli arbitri, se escludiamo la sciagurata partita di Udine. Il pareggio finale è perfettamente in linea con le decisioni arbitrali errate, che hanno favorito sia la Juventus sia l’Udinese.
La prima a protestare è stata la Juventus al minuto venti, quando Samir rifila una gomitata in faccia a Dani Alves. Il rigore si poteva dare, l’arbitro invece fischia un fallo inesistente al bianconero. Un quarto d’ora dopo, ancora proteste dei bianconeri di Torino per un doppio episodio in area. Samir tocca la palla in area con la mano, Dybala va a terra. Trattasi di due mezzi rigori, Damato decide di sorvolare.
Nella ripresa, c’è spazio anche per le proteste dei friuliani. La punizione da cui scaturisce il pareggio di Bonucci infatti è inesistente, perché Perica tocca il pallone (che cambia nettamente direzione). Verso la fine della partita, Halfreddson viene graziato da un secondo giallo che sarebbe stato sacrosanto. In poche parole, una direzione di gara nettamente insufficiente.
In Atalanta–Fiorentina, Astori rischia molto su Petagna; il rigore ci poteva stare, perché Astori va dritto su Petagna e lo “atterra” con una spallata ai limiti del regolamento. Nelle altre gare, non c’è nulla da segnalare se non un fuorigioco inesistente fischiato a Simeone sul campo dell’Empoli (il Genoa ha comunque vinto).
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